IL PUNTO DEL LUNEDI' - CAPUTI: "Dalla Roma segnali incoraggianti", ZAZZARONI: "Si continua ad abusare della Var", GARANZINI: "Fabbri non voleva disturbare Rocchi"

03/12/2018 alle 16:17.
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Il pareggio tra Roma e ha evidenziato come ci siano ancora molti problemi da risolvere per quanto riguarda la Var e la sua applicazione. "Al secondo anno continuo a non capire che (ab)uso si stia facendo della Var: da mesi, gli arbitri al video segnalano spesso in notevole ritardo e con uno scrupolo degno dei più affermati chirurghi robotici i tocchi di mano e addirittura di polpastrello ma trascurano sgambetti in area perfettamente visibili con la tecnologia" è il pensiero di Ivan Zazzaroni. " Resta valida la regola aurea nel protocollo, che fa scattare la Var nel caso di «errori evidenti»: e chi, se non l’arbitro che sta davanti al monitor, deve rendersene conto? E come si spiega che a seicento chilometri di distanza, appena qualche ora prima, al Milan è stato concesso un rigore apparentemente dal nulla?" si chiede Alessandro Catapano. Massimo Caputi invece si focalizza sui segnali positivi lanciati dalla Roma: "La squadra di ha giocato con carattere, compatta, senza disunirsi né arrendersi dopo il doppio svantaggio e gli evidenti errori arbitrali. La classifica è ancora deludente, ma la Roma ha dato segnali incoraggianti. Le qualità ci sono, basta dargli continuità".

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

Non possiamo proprio lamentarci del gruppo determinato dall'urna di Dublino per i prossimi Europei itineranti del 2020. Armenia, Finlandia, Liechtenstein, la Bosnia di e , così come la Grecia di , sono avversari da rispettare, ma da non temere. Il girone di qualificazione degli Europei che si apriranno all'Olimpico di Roma dovrà essere quello del nostro definitivo rilancio. La rifondazione sembra essere partita con il piede giusto attraverso un' idea di calcio e un gruppo di calciatori che anche in campionato sta confermando di possedere qualità confortanti. E poi altri giovani talenti emergono a suon di gol e prestazioni, su tutti Zaniolo e Cutrone, quest'ultimo simbolo di un Milan che seppur rimaneggiato è al 4° posto. I meriti del sorpasso rossonero ai danni della Lazio sono indiscussi, così come evidenti i demeriti della squadra di Inzaghi. Il deludente pareggio con il Chievo, il terzo consecutivo, è un ulteriore campanello d'allarme per una squadra che ha smarrito il proprio carattere, oltre al gioco fluido di un tempo. Il meccanismo biancoceleste si è inceppato pericolosamente, così come il rapporto tra Lotito e Inzaghi. Nonostante Rocchi, all'Olimpico si è assistito a una gran partita. Roma e hanno regalato emozioni, gol e intensità, nel gioco e nella voglia di vincere. La squadra di ha giocato con carattere, compatta, senza disunirsi né arrendersi dopo il doppio svantaggio e gli evidenti errori arbitrali. La classifica è ancora deludente, ma la Roma ha dato segnali incoraggianti. Le qualità ci sono, basta dargli continuità.



CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI)

Al secondo anno continuo a non capire che (ab)uso si stia facendo della Var: da mesi, gli arbitri al video segnalano spesso in notevole ritardo e con uno scrupolo degno dei più affermati chirurghi robotici i tocchi di mano e addirittura di polpastrello ma trascura no sgambetti in area perfettamente visibili con la tecnologia. Ieri Rocchi, che era a due passi dall’azione, avrebbe anche potuto non accorgersi del contatto D’Ambrosio-Zaniolo ma dopo un istante il Var Fabbri sapeva benissimo che il rigore c'era eccome, e grande come una casa popolare.  Ora, non si tratta più di considerare la quantità degli interventi del Var bensì la qualità, altrimenti non si migliora, non si cresce quanto si dovrebbe. Nella stagione della video-assistenza non ottenere un rigore sacrosanto sullo 0-0 può fare incazzare e non poco chi subisce il torto e la correzione del percorso, in questo caso la Roma. Pur se priva di figure fondamentali quali , e , la Roma ha giocato una delle migliori partite in casa della stagione mostrando nuovamente uno Zaniolo più maturo della sua età e progressi di Schick e di manovra. Mentre l’ si è molto specchiata: ma ha Maurito che ha fatto quello che sa fare meglio di tanti altri, il gol.



LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. CATAPANO)

Tu quoque, Rocchi... Proprio il nostro arbitro migliore, il più autorevole, l’unico italiano che abbia fischiato (sul campo) all’ultimo Mondiale, sul più bello tradisce. Noi addetti ai lavori che stavamo celebrando una giornata in qualche modo epocale, per il primo rigore concesso dal replay tv, e loro, i colleghi di Rocchi, che avevano portato a casa un turno molto positivo, senza alcuna insufficienza. Prima della frittata dell’Olimpico. Nel concorso di colpa che provoca l’incidente al 36’ di Roma-, come spieghiamo nella moviola della gara, è l’arbitro al Var, Michael Fabbri da Ravenna, che ha le responsabilità maggiori, perché non suggerisce a Rocchi, comunque colpevole di non averlo visto, di andare al monitor (in gergo OFR, on field review) a rivedere il contatto tra D’Ambrosio e Zaniolo, e anzi lo rassicura sulla bontà della decisione presa sul campo. Strano, Fabbri non è un novellino, né del campo né del Var. In questo campionato, prima di ieri sera, aveva «diretto» già sette partite dalla var room. Anche per questo la sua scelta è inspiegabile. Molto probabile che a parti invertite – lui in campo, Rocchi in regia – alla Roma sarebbe stato concesso già il rigore per il fallo su Zaniolo, che dalle immagini è apparso indiscutibile, forse perfino più del braccio allargato da Brozovic poco più tardi, quello sì meritevole di tutta la trafila: segnalazione all’auricolare, controllo al monitor, assegnazione del rigore.Che Fabbri abbia preso troppo alla lettera le ultime indicazioni di Nicola Rizzoli? «In certi casi una capatina al monitor non costa nulla – ha suggerito il designatore ai suoi arbitri – soprattutto sui falli di mano». Soprattutto, non solo. Resta valida la regola aurea nel protocollo, che fa scattare la Var nel caso di «errori evidenti»: e chi, se non l’arbitro che sta davanti al monitor, deve rendersene conto? E come si spiega che a seicento chilometri di distanza, appena qualche ora prima, al Milan è stato concesso un rigore apparentemente dal nulla? Già, la scena cui hanno assistito gli spettatori di San Siro al 23’ del secondo tempo di Milan-Parma sembrava surreale.



LA REPUBBLICA (G. MURA)

Il 2-2 non accontenta né la Roma né l', che hanno giocato per vincere anche a costo di perdere. Invece il risultato può piacere al , affiancato al secondo posto ma non scavalcato, e stasera si vedrà cosa succede a Bergamo. E anche al Milan, che quatto quatto e sempre spinto da Cutrone ha toccato terra in zona , ma il viaggio è ancora lungo. In una giornata che mette in vetrina i giovani (vi raccomando Zaniolo) trova spazio il quasi quarantenne Pellissier (che gol alla Lazio). Più sorprendente e di cuore la Roma, in una di quelle poche partite che valgono il prezzo del biglietto. I numeri davano più in salute l': 8 vittorie nelle ultime 9 partite. E ben più malaticcia la Roma: solo una vittoria nelle ultime 5 partite. E poi le assenze, ieri: , Pellegrini, El Shaarawye . per l', e non è detto che in questo periodo sia un male. Questa differenza, anche di punti in classifica, non s'è vista. Prevista colonna sonora gli ingenerosi fischi per . , che pure rischia la panchina, non rinuncia alle sue idee. Vara un piuttosto efficace, che zoppica dalla parte di Ünder, al quale il pubblico non perdona il gol fallito a tre metri dalla porta col . Si rifarà segnando da 25 metri. L' non regala il primo tempo, con un paio di scatti Icardi fa capire di essere in serata. Si muove più per lanci lunghi e qui c'è da dire della scintillante prova di D'Ambrosio, uno che sa crossare: testa di Perisic fuori, testa di parata, testa di Icardi, solissimo, e gol del 2-1. In mezzo c'è di tutto, bei numeri ed erroracci. L'azione più applaudita: colpo di tacco di Schick per che centra il palo con Handanovic battuto. Molti applausi sono per Zaniolo e li merita. Ha tutto: fisico, dribbling, corsa, visione di gioco, e solo 19 anni. L' l'ha ceduto in via definitiva alla Roma: ciascuno valuti la genialità di questa mossa. Sarà una colonna della Roma e della Nazionale. Se la Roma è più generosa, l' è più velenosa, con tendenza a sbagliare l'ultimo passaggio. Infatti va due volte in vantaggio, la prima con uno stinco di , e anche qui il cross è di D'Ambrosio. Spesso si parla di episodi: un minuto prima di questo gol il terzino interista aveva steso Zaniolo in area. Sgambetto non facile da vedere in tempo reale, ma visibilissimo per il Var. Che non interviene. Sì invece su un braccio di Brozovic. Nell'ultimo quarto d'ora manda in campo i guariti, o lì lì, e Pastore. Espulso . Come su un ring coi due pugili stremati a forza di dare e prendere colpi, cala il sipario.



CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

L'ultimo spunto è quasi una speranza, ma si vedono crescere nella Roma due ragazzi che da tanto tempo non vedevo, Zaniolo e Pellegrini. Il secondo è infortunato, ma ha tutto Per crescere. L'altro forse ha anche di più. Era dell', è stata una plusvalenza pura dell'ultima estate. L' non è una squadra per giovani. Comunque è tornata squadra. II miglioramento rispetto all'anno scorso è evidente nella mentalità. Per la prima volta gli mancano adesso un po' di mezzi tecnici medi, cioè sparsi sul campo, non dentro un solo giocatore. Ma il lavoro è andato avanti. Ora dovrebbe trovare un campionato capace di allenarla.



IL TEMPO (T. CARMELLINI)

A testa alta. Contro l’lnter nata per sfidare la in vetta, e contro un arbitro ancora una volta in giornata «no». La Roma baby di pareggia una partita difficile che
avrebbe meritato di vincere. Va sotto due volte e altrettante recupera con la voglia e quel «sangue negli occhi» che il tecnico aveva richiesto alla vigilia. Cosi, fatta la tara della
assenze pazzesche del momento, (ieri in extremis la Roma ha perso anche
dopo i ko di , , Lorenzo Pellegrini e il ritorno solo in panchina di e Pastore non ha fatto la differenza questo pareggio contro l’ assomiglia maledettamente a una vittoria: anche se cosi non è soprattutto per quella macchia di Rocchi. Diciamo che si tratta di una vittoria morale che purtroppo però non fa classifica: la Roma oggi è settima. Ancora una volta ai giallorossi gira storta, colpiscono un altro palo clamoroso stavolta con e Rocchi gli nega un rigore solare per fallo in area su Zaniolo. Ennesimo errore sul quale, di nuovo, la Var non interviene: assurdo, ma tutto vero. Poi, nella ripresa, ricevono finalmente un rigare a favore ( non succedeva dallo scorso febbraio ): stavolta il fallo di mano è talmente evidente che Rocchi non può non darlo. Resta quanto di buono fatto vedere dai giovani a partire proprio da Zaniolo (migliore dei suoi) acquistato la scorsa estate dall’, nella complessa operazione . Bravo, cosi come Under che segna un gol da cineteca che lascia di sasso il povero Handanovic prima del rigore calciato da Kolarov che rimette, almeno in parte, a posto le cose. E stavolta il cuore della giovane banda di fa tutta la differenza del mondo: giocano, si divertono e si vede. Peccato per le solite disattenzioni li dietro, ma nel complesso è un grande passo in avanti per i giallorossi che interrompono la striscia negativa dopo Udinese e , e tornano a giocare il loro calcio. Certo, numeri alla mano, dopo quattordici giornate il cammino della Roma sarebbe dovuto essere un altro: è settima e oggi può diventare ottava (Atalanta docet). Ma la strada è ancora lunga e c’è tempo per recuperare: soprattutto se la squadra torna a giocare il suo calcio e fare quello che meglio gli riesce: divertirsi con la palla al piede.



LA STAMPA (G. GARANZINI)

Roma- e la Var muta Gerarchie da rivedere - di venerdì sera, Sant'Ambrogio, era probabilmente l'ultima occasione. Non di riaprire il campionato, questo no, ma di non lasciarlo chiudere prima di Capodanno. Ma non essendo riuscita a battere la Roma, la migliore di stagione in campionato peraltro, l' è scesa a -11. Il meno 8 che un'impresa a Torino potrebbe eventualmente, molto eventualmente, fruttare fa sin d'ora dell'anticipo di lusso una questione di prestigio e rivalità. Non di classifica. Gran partita comunque quella dell'Olimpico, con il primo tempo più divertente dell'intera stagione. Ricco di occasioni gol in cui anche la sorte ha avuto il suo bravo peso: un assist di tacco in piena corsa di Schick, giocata più che sopraffina, ha armato il destro di che si è schiantato sul palo, mentre a è bastato prenderla di stinco per portare l' in vantaggio. Ma era il terzo assist di D'Ambrosio dalla destra in meno di mezzora, primato personale strabattuto, e già questo racconta come in campo ci fosse qualità tecnica, dall'una e dall'altra parte. Tattica magari un po' meno, perché se D'Ambrosio crossava così bene significa che Kolarov si faceva regolarmente saltare, così come, nella prima mezzora, se Zaniolo spadroneggiava nell'altrui trequarti qualche problema di filtro tra Brozovic, Borja e Joao Mario evidentemente c'era. Bel soggetto Zaniolo. Di scuola interista, sacrificato sull'altare delle plusvalenze, con il suo mancino elegante, la sua inventiva, uno spessore atletico precoce considerata l'età. Il divertimento è proseguito nella ripresa, con meno gioco ma più gol. La sassata di Under, la zuccata di Icardi, il rigore di Kolarov assegnato dalla Var. Ce n'era un altro per la Roma, non meno netto e sullo zero a zero, ma lì Fabbri dalla cabina di regia non se l'era sentita di disturbare il manovratore, Rocchi. A conferma che lo strumento funziona, anzi funzionerebbe visto che a velocità normale rigore non sembrava: ma vanno sistemati una volta per tutte i meccanismi. O meglio, le gerarchie.



LEGGO (R. BUFFONI)

Mal di Var, chiacchiere da Var, the Var is closed. Le battute sulla “moviola in campo” non fanno più ridere, soprattutto in casa Roma. Il rigore negato da Rocchi in campo e da Fabbri-Valeriani davanti ai teleschermi ha fatto traboccare il vaso. se ne è stato zitto, ci hanno pensato e a protestare pesantemente con gli arbitri. Un conto aperto quello dell’ex capitano che già nel famigerato -Roma 3-2 di quattro anni fa. Rocchi ieri, nonostante l’altro rigore poi concesso stavolta andando a rivedere il mani di Brozovic, ha rinverdito la poca simpatia (eufemismo) del club giallorosso nei suoi riguardi. Poca simpatia (di nuovo eufemismo) di nuovo palesato dall’Olimpico (e da ...) verso espulso per le proteste sguaiate dopo un fallo fischiato a centrocampo contro l’. In mezzo a tanto veleno affoga il punticino conquistato con ben due rimonte (rarità) dalla raffazzonata Roma di , che vede salire a -5 il ritardo dalla zona .