Il poker mancato: ci restano Juve e Roma

12/12/2018 alle 13:28.
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LA REPUBBLICA (G. MURA) - Peggio di così non poteva andare: fuori sia l’Inter sia il Napoli. Nelle due eliminazioni c’è una differenza notevole di peso specifico: il Napoli si giocava tutto sul campo del Liverpool, capoclassifica in Inghilterra, in grandissima forma. L’Inter giocava in casa contro il Psv che fino a ieri sera aveva raccolto in Champions un punto soltanto. La squadra di Spalletti, azzardato il ripescaggio di Candreva, si è complicata la vita da sola, partendo a passo di carica, però scambiando la frenesia per efficacia. Succede spesso a Milano, anche fuori da San Siro. In questo caso, la frenesia ha portato a un ingolfarsi nell’area olandese che lasciava molti spazi al contropiede. Su una leggerezza di Asamoah ha segnato Lozano, e tutto si è complicato. Ma può anche essere, non che aiuti a sopportare l’eliminazione, un fatto di mentalità. Il Psv, tagliato fuori da tutto, aveva la testa sgombra da preoccupazioni. L’Inter, che già si era preoccupata troppo di quel che poteva succedere o non succedere a Barcellona, ha dovuto fronteggiare una situazione imprevista: essere sotto, dover vincere per sperare. Non ci è riuscita, anzi dopo il pareggio del solito Icardi, si è un po’ spenta. La palla del possibile 2-1 l’ha sciupata Martinez all’ultimo secondo. È una sconfitta che non può non avere ripercussioni profonde: domani comincia a lavorare Marotta, e avrà molto da lavorare. Partita vibrante, come si diceva una volta, ad Anfield. Un continuo susseguirsi di attacchi e contrattacchi, mai un attimo di tempo per rifiatare. Lo spauracchio era Salah, e Salah è determinante. Suo il gol, sua la costante difficoltà in cui metter Mario Rui: Koulibaly deve spesso uscire sulla sinistra in soccorso e si apre un buco davanti a Ospina. Il portiere, sul gol, è forse ingannato dalle caratteristiche di Salah, che fa tutto col sinistro. Si aspetta il cross, invece il tiro è di destro e passa tra le gambe. Il Napoli era partito bene, senza paura, con una bellissima azione conclusa da Hamsik con un tiro alto di poco. Una piccola svolta in una partita che comunque il Liverpool ha meritato di vincere, dopo 13’: bruttissima entrata di van Dijk su Mertens, forte botta alla caviglia.

Rientra, ma da quel momento è molto meno pericoloso e molto meno veloce. Ospina, incerto sul gol, tiene in partita il Napoli con due ottimi interventi su Salah e Mané. Il quale Mané sbaglia tutto quello che è possibile sbagliare altrimenti il risultato sarebbe stato più rotondo. Le speranze del Napoli si arenano all’ultimo minuto, quando Alisson devia un tiro di Milik. Era difficile, questo girone, si sapeva.

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