Lo schifo dei cori razzisti dopo la sfida di Ancelotti

25/11/2018 alle 16:56.
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IL MATTINO (F. DE LUCA) -Alla richiesta di Ancelotti di ripulire il calcio adottando misure forti in caso di cori ostili, anzi razzisti, come la sospensione delle partite, gli ultrà gemellati di Udinese e Roma hanno risposto unendosi nel coro «Vesuvio lavali col fuoco» al sesto minuto del primo tempo della partita giocata ieri pomeriggio in Friuli. Vergognoso. Napoli, i napoletani e il Napoli insultati anche a distanza di 860 chilometri e anche se in campo c'erano non calciatori azzurri ma giallorossi. Cori offensivi anche nello stadio della Juve, che giocava con la Spal.

Il presidente della Federcalcio Gravina ha annunciato un'azione di contrasto a questo schifo e la «rigorosa» applicazione delle «norme esistenti», in attesa che vi sia una revisione, da studiare già da domani durante il Consiglio a Roma. Non è intanto casuale che vi sia stato il colloquio di Gravina con Nicchi e Rizzoli, presidente e designatore degli arbitri, perché devono essere loro a sospendere le partite. Lo riteniamo un loro dovere e non una loro facoltà nei casi estremi.

È auspicabile che la Figc riveda le blande misure attualmente adottate (chiusura di porzioni degli stadi, peraltro con provvedimenti sospensivi). Non c'è più tempo da perdere. Ancelotti ha anticipato che il 3 dicembre, in caso di cori razzisti a Bergamo, farà chiedere dal suo capitano all'arbitro di fermare la partita e De Laurentiis ha proposto il Daspo per chi inquina gli stadi. Il Napoli non può essere lasciato solo in questa battaglia di civiltà. Napoli, intanto, dia oggi un bel segnale dagli spalti del San Paolo pensando esclusivamente ad appoggiare la squadra, come chiede il tecnico, e magari dedicando agli avversari del Chievo ironie e non veleni. [...]

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