LAROMA24.IT - La Roma esce dalla sfida con il Napoli con un punto da risultato agrodolce. Secondo Massimo Caputi i giallorossi hanno pagato un atteggiamento troppo difensivo: "La Roma è ancora insicura e per giunta rimaneggiata. La squadra di Di Francesco ha comunque saputo soffrire mancando il successo, importante per classifica e autostima, solo nei minuti finali". Per Andrea Di Caro invece positivo il primo tempo disputato De Rossi&co, ma il gol di Mertens gol allo scadere è meritato: "Al San Paolo i giallorossi hanno giocato un ottimo primo tempo nelle due fasi (difensiva e offensiva), andando in vantaggio, subendo, ma sfiorando anche il raddoppio. Nella ripresa le due fasi sono diventate una sola, quella difensiva. L’ha fatta bene la Roma ma arretrando sempre di più". Gianni Mura invece si focalizza sugli infortuni che hanno colpito la Roma: "La Roma ha scontato l'uscita di De Rossi, perché Cristante è più mobile ma ha meno idee. Si è difesa con ordine e un po' di fortuna. Pareggio giusto e Juve che ride: le va tutto bene".
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Visto l'andamento della stagione, chissà quali tristi pensieri staranno tormentando i tifosi del Real Madrid umiliati dalla manita degli acerrimi rivali del Barcellona nel clasicoe sempre più orfani di Cristiano Ronaldo, determinante nella Juventus e protagonista nel campionato italiano. Se qualcuno avesse mai avuto dubbi, i numeri del campione portoghese parlano chiaro: 10 partecipazioni attive di negli ultimi 14 gol segnati in campionato dalla squadra di Allegri con 7 gol e 3 assist. Sarà solo una coincidenza, ma se l'arrivo di Ronaldo ha chiari ed evidenti risvolti positivi per le sorti bianconere, in contemporanea si avverte un generale miglioramento della qualità del nostro torneo e soprattutto un deciso aumento della competitività delle nostre squadre in ambito europeo. Prova ne è stata anche la gara del San Paolo. Napoli e Roma, protagoniste in Champions, hanno dato vita a un match intenso, tattico ed emozionante. Il Napoli ha confermato di essere superiore, più pronto e completo rispetto alla Roma, ancora insicura e per giunta rimaneggiata. La squadra di Di Francesco ha comunque saputo soffrire mancando il successo, importante per classifica e autostima, solo nei minuti finali.
GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARO)
Il big match Napoli-Roma regala un pareggio giusto che lascia l’amaro in bocca ad entrambe le squadre. Al Napoli perché vede nuovamente allontanarsi la
Juve a +6 e col rischio di essere raggiunta oggi al secondo posto dall’Inter impegnata all’Olimpico contro la Lazio. Ma è amaro anche per la Roma che ha accarezzato fino al 90’ una vittoria (sarebbe stata la seconda di fila al San Paolo) non solo di prestigio, ma che l’avrebbe rilanciata nell’alta classifica. I 15 punti attuali invece certificano non solo la distanza abissale dalla Juve che alla decima giornata ne ha quasi il doppio (28) ma anche il distacco pesante dallo stesso Napoli (22). I rimpianti però sono legati ai punti buttati via contro Spal, Bologna, Chievo (solo uno su nove disponibili). Al San Paolo i giallorossi hanno giocato un ottimo primo tempo nelle due fasi (difensiva e offensiva), andando in vantaggio, subendo, ma sfiorando anche il raddoppio. Nella ripresa le due fasi sono diventate una sola, quella difensiva. L’ha fatta bene la Roma ma arretrando sempre di più: il forcing del Napoli unito alla visibile stanchezza romanista ha permesso il meritato pareggio di Mertens che ha premiato il lungo dominio territoriale della squadra di Ancelotti, che ha giocato una buona gara, a tratti ottima, ma ha pareggiato troppo tardi per avere il tempo anche di vincere. E la Juve ringrazia.CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI)
Il sospetto sempre più fondato è che avesse ragione Totti: qui si gioca per tre posti, dal secondo al quarto. E anche Inter e Lazio sono in gioco. II primo sembra prenotatissimo. Il Napoli che con la Roma partiva da meno quattro aveva il dovere di mantenersi in quota e non c'è riuscito. Ha giocato una bellissima partita, martellando da tutte le posizioni l'avversario, non lasciandolo uscire dall'angolo, ma al primo vuoto ha subìto il colpo che avrebbe potuto decidere il match. Nel calcio tempi e dinamiche sono diversi da quelli del pugilato, ma la sostanza è la stessa. Proprio questo è successo al San Paolo. Ribadisco che è difficile sostenere che il Napoli abbia sbagliato l'interpretazione poiché ha tenuto il campo assai meglio della Roma, ha creato gioco e opportunità, ma soprattutto per colpa di un Insigne troppo lezioso, meno ispirato del solito, non ha ottenuto quello che cercava. La Roma, sempre alla ricerca di equilibrio, titolarità definite e continuità, ha fatto tutto quello che ha potuto: nel primo tempo è riuscita a non abbassare la guardia grazie in particolare a Manolas, De Rossi e Dzeko, che ha dato una grossa mano anche in copertura. Nella ripresa, persi prima De Rossi, sostituito da Cristante, e poi Manolas e con una disposizione differente, ha alzato il livello di attenzione, non si è fatta irretire dalla manovra avvolgente e agile della squadra di Ancelotti e soltanto nei minuti finali ha pagato cara una disattenzione dei centrali e di Kolarov. Buffon a questo punto direbbe che due feriti sono meglio di un morto. Il guaio è il terzo, che è vivissimo.
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
Gli avversari della Juve si eliminano da soli Gattuso non ha tradito di Mario Sconcerti Dceci giornate sono abbastanza per dare giudizi più solidi. Le sorprese vengono quasi tutte dalla differenza della luve. Nei sette scudetti precedenti mai aveva avuto un vantaggio così forte, 6 punti sulla seconda, l3 sulle quinte tra cui Roma e Milan, che pure ha una partita ancora da giocare. E non ha avuto un cammino solo facile, la Juventus. Ha fuori una parte del centrocampo titolare, situazione che fa seguito a molti altri infortuni. Ha avuto due brutte storie d'immagine, quelle degli striscioni contro il Torino e quella del bagarinaggio; la vicenda Ronaldo che mette ancora brividi; il caso Marotta e il rinnovo dei manager societari. Per due mesi di stagione trionfale non è poco. Gli avversari si eliminano fra di loro. Napoli e Roma si sono fermate insieme, oggi si vedrà chi va avanti fra Lazio e Inter. La Juve ha giocato abbastanza male a Empoli ma aveva vinto a Manchester. E un' illusione nostra che si possa correre sempre, essere sempre belli. In realtà più devi vincere e più sei condannato a deludere qua e là. IlMilan ha perso due sole partite, quanto l'Inter, quanto il Napoli, una meno di Roma e Lazio. Non credo meritasse tanta meraviglia. la squadra aveva comunque mostrato.di essere una buona squadra. Si sostiene da tanto tempo quanto sia difficile vincere a Roma per l'insistenza della città nel discutere tutto. Milano mi sembra vicina a quello stesso umore. Il Milan di Gattuso può non piacere, ma non ha tradito nessuno. Sono gli altri che lo hanno raccontato come non era. E sta comunque facendo lo stesso campionato di tutte le squadre migliori, tutte lontanissime dalla Juve. Qual è il problema?
LA REPUBBLICA (G. MURA)
Mertens al 90' evita la terza vittoria consecutiva della Roma al San Paolo. Il Napoli stramerita il pari, che in realtà gli serve poco, come poco serve alla Roma. La Juve torna a più 6 sul Napoli e questa sera in chiave Champions c'è Lazio-Inter. Bella partita quella di Napoli, con due squadre che vorrebbero solo vincere ma devono accontentarsi. La Roma va in gol al primo tentativo, il Napoli all'ultimo. Due gol giustamente annullati per fuorigioco, un palo, molte buone occasioni sciupate per difetto di mira (Insigne su tutti) per gli azzurri. Un salvataggio di Albiol sulla linea per la Roma, in curiosa divisa giallo uovo. Ancelotti ha fatto recitare ai suoi un solo copione: attaccare e poi attaccare. Altra scelta non aveva. Non è stato il Napoli di Parigi, gli è mancato qualcosa negli ultimi venti metri, dove ha fatto piovere un'infinità di cross alti su cui il solo Milik poteva avere qualche speranza. Buonissima prova di Fabian Ruiz, tecnica di prim'ordine, un sinistro melodioso. Nei movimenti ricorda un po' Surjak. Un suo slalom, nel primo tempo, con assist finale a Insigne, valeva il prezzo del biglietto. Non è stato il Napoli di Parigi, se non nello spirito. Coraggioso, intraprendente, col solito Allan dovunque. Il gol è casuale, Callejon svirgola il tocco che diventa un assist per Mertens. Il belga era il più abbacchiato, avrebbe voluto giocare. La Roma ha scontato l'uscita di De Rossi, perché Cristante è più mobile ma ha meno idee. Si è difesa con ordine e un po' di fortuna. Pareggio giusto e Juve che ride: le va tutto bene.
LEGGO (R. BUFFONI)
Undici minuti e trenta secondi di calcio all'antica. Al San Paolo, infatti, la tecnologia ha fatto i capricci e Napoli-Roma è cominciata in leggero ritardo e senza Var. Mancava il collegamento con l'arbitro Massa e, hanno riferito i telecronisti di Sky, anche le immagini sui monitor della sala Var presidiata da Di Bello. Chi temeva il caos è stato però servito di barba e capelli: tutto è filato liscio e il guardalinee Costanzo ha addirittura pescato Insigne in fuorigioco fulmineamente e prontamente, anche senza il conforto tecnologico. Ma si poteva far cominciare il match senza Var? «Quello che è successo a Napoli è ampiamente previsto dal protocollo», ha spiegato il presidente degli arbitri Nicchi.
Tutto regolare, quindi, anche perché in questo campionato già era successo che un match sia stato giocato in parte al buio. È accaduto lunedì scorso in Sampdoria-Sassuolo rimasta senza tecnologia da inizio ripresa e fino al 73'. Unica emozione di un match finito 0-0.
Qualcuno ha pensato che anche a Empoli, sabato pomeriggio, si fosse spento il Var quando Dybala ha scippato la palla a Bennacer e poi è finito a terra. Calvarese ha fischiato deciso il rigore, ignorando il Var che forse un'occhiata se la sarebbe meritata.