Totti e Spalletti tra insulti, minacce e una rissa sfiorata

28/09/2018 alle 13:47.
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Neanche il tempo di tornare, che la scintilla era già stata innescata. Roma-Verona, prima gara dello bis, con il tecnico che parla al gruppo: «Ho saputo che l’ultima vigilia, con il Milan, alcuni di voi hanno fatto tardi giocando a carte, cosa vietata dal vostro regolamento interno». La replica è di , noto «cartaro»: «Quel regolamento non è stato firmato da tutti». E : «Non mi rompere il cazzo, Checco». (...) Insomma, le premesse per riprendere un rapporto erano labili fin dal via, come testimoniano anche i passaggi dei dialoghi di con Baldini (che cita proprio a dar manforte alla sua tesi volta a «liberarsi» di ). Così il rapporto deflagra subito dopo la famosa intervista alla Rai, in cui l’ex numero dieci chiede «più rispetto». Nella sua biografia, racconta l’episodio successivo, quello in cui lo convoca, con la rassegna stampa in mano: «Ora cosa devo fare io?». «Mister, ma ha sentito l’intervista? Io di lei ho parlato solo bene, è alla società che ho chiesto più rispetto». E : «Non me ne frega niente dell’intervista, ma di quello che c’è scritto qui (sui giornali, ndr). Basta, tanto non capisci. Hai sbagliato e vai a casa» (...) Infine Bergamo. Alla vigilia si piazza fuori dalla stanza di , dove l’ex capitano sta giocando a carte con e . Avvertiti da , i due provano a scappare dal balcone, ma è pericoloso. E allora prima ridono da matti, poi escono dalla porta della stanza. Il giorno dopo è in panchina, entra e salva la Roma dal k.o. A fine gara gli fa: «Basta, hai rotto le palle, pretendi di comandare e invece te ne dovresti andare. Giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso». I due arrivarono quasi alle mani, per evitare il contatto si misero in mezzo in quattro...

(gasport)

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