"Almeno non siamo coinvolti": tifosi divisi su radio e social

14/06/2018 alle 13:35.
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IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Finalmente si è posta la parola fine al progetto stadio». «No, speriamo l'iter continui». La spaccatura in città è profonda e si percepisce dai commenti che viaggiano su social e radio dove è andato in scena lo sfogatoio dei tifosi: c'è chi pronostica un crollo sportivo del club e chi è convito che l'iter avrebbe portato solo problemi alla città. Per tutta la giornata nelle emittenti radiofoniche sportive della Capitale non si è parlato d'altro: «Si può edificare uno stadio anche senza costruire una città. Il presidente della Roma deve togliersi dalla testa quell'area. Invito a restare a dimostrare amore ai tifosi della Roma», ha detto Ilario Di Giovambattista su Radio Radio. L'eventualità che l'imprenditore di Boston venda il club se lo stadio non dovesse costruirsi non sorprende Mario Corsi che nella sua Te la do io Tokyo su Centro Suono Sport commenta: «Sono contento che la Roma, e non siano coinvolti. Il fatto che il presidente ogni volta che si mette in dubbio la costruzione dello stadio minacci di vendere, la dice lunga sul perché è venuto a Roma: non per l'amore della squadra, ma per lo stadio di proprietà». Stefano Petrucci su Teleradiostereo aggiunge: «Se c'erano dei dubbi prima bisognava intervenire prima». È profondamente contrariato Maurizio Catalani su Rete Sport: «Se è tutto vero sia la Raggi che Zingaretti si dovrebbero dimettere e se davvero andrà via la Roma avrà una caduta verticale». Non tutti, però, a Roma sono interessati alle sorti del club giallorosso: «Durante i lavori la zona sarebbe invivibile e senza infrastrutture inaccessibile», è uno dei tanti commenti su .

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