È finita con la Juventus sotto la curva dei propri tifosi a festeggiare il settimo scudetto consecutivo. La Roma il suo obiettivo, la qualificazione alla prossima Champions, lo aveva già ottenuto ancora prima di giocare, grazie alla sconfitta dell’Inter col Sassuolo e al pareggio della Lazio a Crotone. [...] È stato questo il senso del giro di campo della squadra giallorossa: con i calciatori accompagnati dai propri figli, la curva Sud che non ha dimenticato il vecchio capitano ed ha invocato a gran voce Francesco Totti, ed Eusebio Di Francesco [...]. [...] «Il gap con la Juventus - le parole del tecnico - si riduce migliorando la rosa, dobbiamo dare un giusto modo di pensare e regole da osservare, trattando tutti nello stesso modo e facendo sentire tutti titolari. I bianconeri hanno una grande mentalità, costruita negli anni, questo è determinante nelle difficoltà, è il percorso di crescita che devono fare le squadre. Bisogna prenderli come esempio».
La Roma, però, sembra a buon punto. «[...]Stiamo crescendo sotto tanti punti di vista, ma non dobbiamo fermare questo percorso: in questa stagione avevamo tanti giovani, ma qualcosa di più si poteva fare soprattutto in campionato. Il mio futuro? Il contratto è l’ultimo dei miei pensieri, sono sicuro che non ci saranno problemi».
È lo stesso pensiero di Monchi. «Io ed Eusebio pensiamo la stessa cosa, siamo la stessa persona, è questa la cosa fondamentale. Il mercato non sarà condizionato da operazioni obbligate, abbiamo più normalità e possiamo prendere decisioni che vogliamo. [...] Abbiamo qualche idea, stiamo lavorando per trovare i calciatori che possano portare alla Roma qualcosa in più per continuare la crescita».
(Corsera)
