La Roma perde in casa con la Fiorentina e mette a serio rischio la qualificazione alla prossima Champions League: oggi l'Inter puó operare il sorpasso e la Lazio puó agganciare i giallorossi. Lazio che sarà protagonista del derby della prossima settimana (martedì c'è prima il Barcellona) che deciderà tutto, o quasi, il futuro della squadra di Di Francesco
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
________________________________
GAZZETTA DELLO SPORT (L. CALAMAI)
(...) La sorprendente vittoria della Fiorentina all'Olimpico incide sui posti in Europa League: ora è settima da sola dopo i pareggi di Samp e Atalanta. E lascia il segno anche nella volata Champions. La Roma oggi puó essere sorpassata dall'Inter e agganciata dalla Lazio. Rimettendo in discussione un terzo posto che sembrava quasi blindato. (...)
CORRIERE DELLO SPORT (A. VOCALELLI)
(...) A 21 punti dalla Juve, un’enormità a giudicare dalle premesse di inizio campionato, c’è la Roma battuta dalla Fiorentina. Da una stupenda e commovente Fiorentina, capace di vincere la sesta partita consecutiva – e meglio erano stati capaci di fare solo i viola di Hamrin e Montuori quasi sessant’anni fa – una Fiorentina che si muove ispirata da Astori, uno dei primi – come ha ricordato Pioli – ad approvare la rivoluzione estiva dei Della Valle e di Corvino. (...) E’ andata male alla Roma che, come a Barcellona, ha giocato anche piuttosto bene, finendo però allo spiedo. Una certa dose di sfortuna forse, ma di sicuro quella che Di Francesco – elegantemente – chiama cattiveria, determinazione. Sa perfettamente Di Francesco, che in questo caso usa un giro di parole, cosa intende. La determinazione, la cattiveria, non è altro che quella qualità di cui abbiamo detto in precedenza. La Roma ha tanti buoni giocatori, in una difesa che alla fine regala sempre due o tre occasioni evitabilissime. La Roma ha tanti buoni giocatori, in un centrocampo però troppo monocorde. La Roma ha tanti buoni giocatori, in un attacco in cui però segna solamente Dzeko. L’uomo che due mesi fa era stato già ceduto al Chelsea, in cambio di una trentina di milioni che – secondo i professionisti dei violini – non si sarebbero mai potuti rifiutare. Questo però è il passato e per la Roma, adesso, conta solamente il prossimo futuro: Barcellona e Lazio in cinque giorni. Per riparlare degli acquisti necessari, della famosa qualità – per non accontentarsi, insomma – ci sarà sicuramente tempo
LA STAMPA (G. BUCCHERI)
(...) La Roma, martedì, dovrebbe segnare quattro gol in casa, al Barcellona. Ma la prova generale dell'Olimpico, con la Fiorentina, è andata come peggio non poteva. Non solo l'attacco romanista è andato in bianco: è anche andata in rosso la difesa, e con questa sconfitta il futuro posto in Champions è tornato ampiamente in discussione. Ci han provato in tutti i modi i giallorossi, e in qualche circostanza gli ha anche detto male. Mettiamola così, non era proprio aria, ieri, di prove generali se anche il City che martedì dovrebbe farne tre al Liverpool ne ha invece presi altrettanti, e in rimonta, dallo United. Con la differenza che il derby di Manchester non pesava su di una classifica già ampiamente al sicuro.
IL ROMANISTA (P. TORRI)
Boh. Voi ci avete capito qualcosa? O, qualcuno, ha una risposta accettabile su quale malattia abbia contratto la Roma da tempo immemorabile? Ma, anche, cosa succede puntualmente a questa squadra capace di arrivare a farci illudere per poi scomparire al primo alito di vento? Avessimo le risposte, le regaleremmo a questa Roma sbandata, macchinosa, prevedibile, presuntuosa, prigioniera degli schemi, incapace di avere un minimo di continuità di rendimento, senza la necessaria cattiveria agonistica e che per fare un gol, se non ci pensa il pennellone bosniaco, deve creare venti occasioni e qualche volta neppure bastano.
(...) Doveva essere chiaro, a tutti, che le partite che contavano erano Bologna e Fiorentina, assai di più di quella, pur prestigiosa, con il Barcellona. Prima di Bologna, la Roma aveva cinque punti di vantaggio sul quinto posto. (...) Si è fatto un punto su sei. L’errore è stato non capire che le partite che contavano erano quelle di campionato. La speranza, ora, è che questa Roma che non sai mai come ti si presenterà, stupisca al contrario. Non con il Barcellona, ma nel derby di domenica prossima che metterà in palio tutto o quasi. (...) Con i viola, la Roma ha raggiunto quota sei in fatto di sconfitte interne. Per trovare di peggio, bisogna tornare al primo dopoguerra. E allora meno male che il derby si giocherà in trasferta