Finti amici e veri nemici. Lucio contro i suoi ex

19/01/2018 alle 13:12.
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IL MESSAGGERO (B.SACCA') -  Con lo stomaco annodato e i pensieri un poco annebbiati, la Roma si prepara a giocare a Milano per l’ultima volta nella stagione. Ad attenderla dopodomani troverà il ghigno di , che nel correre da Trigoria ad Appiano Gentile durante l’estate – è il caso di chiarirlo – non ha perso nemmeno un filo di spirito di rivalsa nei confronti dei colori giallorossi. Dunque sarà un appuntamento denso di sentimenti: per lo più intrisi di rancori, forse anche toccati dalla reciproca riconoscenza, di sicuro intensi. Otto volti romanisti (sette più uno, per l’esattezza) incroceranno lo sguardo di a San Siro: e allora dalle tante nevi dei ricordi fluirà un unico fiumedi emozioni.
I PROTAGONISTI Ad esempio. . lo incontrerà di nuovo ed è chiaro che Edin vorrà dimostragli di non aver scordato i gesti e la ricetta del gol. Non va dimenticato, d’altronde, che nella passata stagione ha firmato 39 reti, proclamandosi di fatto come il reale trascinatore della Roma. Insomma è vero che è stato la fortuna di , ma non è falso annotare pure che sia stato la fortuna di . Certo, al racconto non si può sottrarre l’episodio dell’insulto volato via dalla voce di Edin e atterrato sul viso di a . Discutevano per una sostituzione. «Però poi ci siamo baciati...», ha tenuto a specificare il tecnico. Della Roma spallettiana risale alla memoria anche la centralità di . Bravo? No: bravissimo. Autore di 14 reti e soprattutto capace di saltare una sola partita del campionato scorso, il belga è stato il cuore della squadra. Si è rivelato unmotore potentissimo, eppure in grado di restituire aria pura. Poi c’è . Ecco, da sempre sostiene di adorare la sapienza tattica di , ma di non condividere spesso la sua gestione degli uomini. Esplicative diventano allora le recenti parole di Daniele. « qualche casino a Roma lo ha fatto, ma va puntualizzata la bontà del suo lavoro». Il quarto protagonista del viaggio giallorosso nel pianeta dell’ è . «Alessandro? Be’ è talmente bravo a sostituire tutti che è impossibile da sostituire», sorrideva l’allenatore qualche mese fa. E, così, bastano queste frasi per spiegare la stima (ricambiata) che lega i due.Meno felice del ritrovo di domenica sarà probabilmente . Perché? Perché, semplicemente, a un certo punto della stagione scorsa, lo ha esentato dalla formazione titolare della Roma, preferendogli o, comunque, schierando e a supporto di . Al proposito, una citazione la merita , ora in dubbio per la sfida di dopodomani: della scorsa stagione romanista è stato il salvatore, se è vero che all’estremo palpito dell’ultima partita ha regalato alla Roma (e al fischiatissimo ) la qualificazione diretta alla . E da Gerson, a pensarci, non potrà aspettarsi abbracci e sorrisoni: del resto, nella partita contro la del dicembre del ‘16, lo scelse titolare e lo sostituì al 45’ per poi escluderlo a vita: senza pietà. Infine – ed eccolo l’ottavo incrocio – non si può non immaginare che la notte di San Siro ruoterà intorno a un incontro impossibile. Quello tra Francesco e . Una guerra dei mondi. Non succederà. Ma chissà che ginnastica, i loro cuori.

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