IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Il Comune. A parte la figuraccia del tweet del sindaco, Virginia Raggi, che, a Conferenza ancora in corso, prima “cinguetta” con tanto di foto l’annuncio del via libera e poi corre a cancellare lo stesso in quanto prematuro, il parere di Roma Capitale è un meraviglioso capolavoro di equilibrismi tecnici. Il primo punto da evidenziare è quello della condizione espressa dal Dipartimento Urbanistica e che già fornisce indicazioni sul cronoprogramma degli interventi. Prima di tutto dovrà essere ottenuta la “deperimetrazione” delle aree ritenute a rischio dal Piano di Assetto Idraulico dell’area. Quindi, prima di tutto i proponenti dovranno realizzare le opere di messa in sicurezza del Vallerano e di mitigazione dell’area di Tor di Valle. Secondo punto: dovrà essere inserita nella Convenzione urbanistica la possibilità che (almeno) due parcheggi pubblici “siano gestiti direttamente dalla società proprietaria dello Stadio, riversando integralmente i relativi introiti” al comune. Il Dipartimento Trasporti, invece, ha fatto propria una relazione di Roma Servizi per la Mobilità che avalla gli studi sul traffico presentati dai proponenti. Stesso software di analisi, stessi dati di partenza (matrici), stessi scenari di simulazione per entrambi e, clamorosamente, i risultati sono uguali. Manca qualunque altra simulazione che tenga conto di partite in orari diversi da quello infrasettimanale serale, come ad esempio il Roma-Torino di Coppa Italia che è in programma alle 17.30. Parere unico positivo ma certo non poteva essere diversamente. Ok da parte della Sovraintendenza capitolina al progetto di rifare la porzione di tribune del vecchio Ippodromo.
LA REGIONE LAZIO – Il punto lo tiene la Regione: l’armatura infrastrutturale è già insufficiente agli attuali flussi di traffico” ma, “allo scopo di evitare atteggiamenti di schizofrenia amministrativa,si prende atto delle valutazioni” del Comune adottate con la Delibera Raggi”. In sostanza, fate vobis. Se poi sarà il caos, noi ve l’avevamo detto. Il parere unico, quindi, alla fine, è favorevole anche dalla Regione. Le prescrizioni emesse sono tante ed estremamente tecniche e puntuali: si va da quelle legate alla sicurezza idrogeologica dell’area, la più importante delle quali recita “ad avvenuta realizzazione delle opere di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, dovrà essere inviato il certificato di collaudo in modo che la Regione Lazio possa trasmettere all’Autorità di Bacino la richiesta di ridefinizione del perimetro delle zone”. Insomma, l’iter che la Roma dovrà seguire per poter tecnicamente tirar su un mattone a Tor di Valle sarà: prima la messa in sicurezza idraulica (la fase 1 del progetto sul Fosso del Vallerano, l’idrovora di Tor di Valle e le “vasche di laminazione” delle acque piovane), poi collaudo delle opere, quindi domanda alla Regione per far cambiare la classificazione delle aree. Solo allora si potrà tirar su qualcosa. Altre prescrizioni sono sulle rampe di accesso ai parcheggi della zona commerciale, mentre l’Ente Roma Natura – che in passato aveva espresso negatività su alcune parti del progetto – questa volta esprime un parere positivo riguardo gli interventi idraulici previsti sul Fosso dell’Acqua Acetosa chiedendo, però che i proponenti stipulino una polizza fidejussoria a garanzia dell’esattezza dei lavori.