La Roma pende a sinistra

13/12/2017 alle 13:58.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - La Roma si schiera a sinistra. La politica non c’entra, è questione di equilibri di squadra:  ha trovato l’assetto vincente sulla corsia mancina, ma non riesce a sciogliere il nodo a destra. Fin dal primo giorno, da Bergamo in poi, Kolarov ha stupito per personalità, ma soprattutto ha energie da vendere e a 32 anni ha giocato la bellezza di 20 partite su 21 da titolare, concedendosi una pausa col . Basta riavvolgere il film della stagione fino a domenica, a Verona, per rendersi conto di quanto la squadra si affidi a lui: ha giocato più palloni di tutti, 111, ha vinto 10 duelli difensivi su 11 intrapresi, ha creato 5 occasioni da gol e con 4 tiri da fuori e 1 da dentro l’area ha contribuito al tiro al bersaglio subito da Sorrentino. I giallorossi passano dai suoi piedi, e dalle sue idee, così spesso da far arrabbiare Eusebio in panchina, perché la Roma non può permettersi di avere un’unica soluzione e deve saper muoversi con la stessa incisività anche sul lato opposto.

Per questo motivo il tecnico durante la partita con il Chievo ha scosso , che è cresciuto col passare dei minuti, ma in tutto ha toccato 33 palloni in meno del compagno di difesa e solo una volta è arrivato alla conclusione dalla distanza. La differenza è nei numeri, ma la Roma non pende a sinistra solo perché c’è Kolarov: è la fascia più solida, dal terzino all’attaccante.  ha proposto per 10 volte la combinazione con Aleksandar, e , la più rodata. La soluzione di riserva è con al posto dell’argentino, un terzetto schierato in 4 occasioni. Delle piccole variazioni al tema principale sono dovute al sano , per cui è capitato di vedere Pellegrini da quella parte e persino Gerson. A destra, invece, è il caos: l’esterno alto ha cambiato volto 6 volte dal 1’, partendo da Defrel fino allo stesso Gerson, passando per Under, , e , ma si arriva a 7 contando l’utilizzo part-time di Schick.

Proprio il ceco potrebbe essere la scelta definitiva di Eusebio, anche se la prima volta da titolare è stata al centro dell’attacco: «Ho cambiato tantissimo l’esterno alto, non è una casualità: a sinistra ho più certezze, a destra sto provando a trovare il giusto equilibrio», ha ammesso l’allenatore poco più di un mese fa. E nel frattempo il dilemma non è stato risolto, anzi. Sulla fascia della discordia si sono avvicendati troppi giocatori nei tre ruoli,  e  si sono equamente spartiti la difesa (10 contro 9 presenze), Karsdorp e Jesus si sono limitati a una breve apparizione a testa. A centrocampo c’è stata maggiore stabilità grazie a , che in un’occasione è avanzato nel tridente. Sì perché le ha provate tutte, compreso Gerson reinventato esterno offensivo, ma gli esperimenti hanno portato solo gioie momentanee, non garantendo stabilità alla squadra. Il tris -- è quello che è stato replicato il maggior numero di volte, 4 tra Serie A e . Pochino per parlare di quadratura del cerchio. Ma se Schick darà le risposte giuste potrà candidarsi ad essere un vero titolare, che non avrà i crismi dell’esterno invocato per tutto il mercato ma potrà fare comunque la differenza. Per la Roma può essere la svolta a destra.

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