La Roma si sveglia tardi

15/10/2017 alle 12:59.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Non basta mezz'ora alla Roma: il resiste all'Olimpico e, con l'8° successo in 8 partite, allunga in classifica (+5). La differenza, per due terzi del match, è nell'organizzazione. Sarri, del resto, è due anni in anticipo nel duello con . Che paga la lunga lista degli indisponibili proprio contro l'avversario più preparato. E che comunque non crolla, limitando almeno l'attacco partenopeo che viaggia alla media di 3 reti abbondanti a partita (già 26). All'Olimpico la firma per l'1 a 0 è di Insigne, i giallorossi perdono il 2° scontro diretto in casa (e il 2° match della stagione), dopo quello contro l', fermati di nuovo dai legni: palo di e traversa di .

A SENSO UNICO In partenza e Sarri vanno avanti per la loro strada. Gli interpreti sono quelli annunciati. Così il tecnico giallorosso schiera i migliori del momento e il collega partenopeo punta sui soliti noti. Che non si fanno attendere, alzando presto il baricentro e piazzandosi nella metà campo avversaria. Il , come sempre, sceglie il ritmo e ricama il suo calcio. Passaggi veloci e insistenti. In mezzo e sui lati, preferibilmente a sinistra, con Ghoulam, Hamsik, Insigne e spesso pure Mertens si unisce al coro. L'onda resta su quella fascia dove , e non fanno diga. La Roma assiste e soprattutto si abbassa perché non ha la forza, fisica e mentale, per dire basta. Serve a poco passare, dopo 10 minuti, dal al , con più vicino a e non a far pressing su Jorginho già altissimo. La modifica è per difendere con due linee e non abbandonare al proprio destino il centravanti. Ma il 4-4-1-1 in fase di non possesso palla non è sufficiente a limitare la capolista in superiorità numerica a centrocampo.

SENZA SCELTA Il non si placa e anzi, quando va in vantaggio, accelera. La rete sboccia casuale, perché è involontariamente è a liberare, sul tocco di Martens in verticale, Insigne. Che, segnando per la prima volta contro i giallorossi, festeggia il 100° gol da professionista. La Roma scopre invece il fastidio di prendere gol nel primo tempo (mai successo nelle precedenti 6 partite di campionato) e non si affaccia mai in avanti, subendo l'onda partenopea. Non rischia, però. L'unico pericolo, fino all'intervallo, è il colpo di testa di Mertens, bloccato da . aspetta a intervenire. In panchina non ha i ricambi del collega. E, in una sfida del genere, le assenze pesano: , , Defrel e Schick sono infortunati, ancora convalescente e Karsdorp, finalmente tra i convocati, non è pronto. La prima sostituzione, tra l'altro, è obbligata: per , uscito di scena per un risentimento muscolare all'adduttore sinistro. E' il 12° della stagione. Sarri, nonostante le 3 partite in più fin qui disputate, ne ha avuti solo 2. E qui gli mancano solo Tonelli e Milik. Il non è concreto con Mertens. E, dopo essersi eccessivamente specchiato, rallenta.

MEZZ'ORA D'ORGOGLIO La Roma, con il , ritrova il coraggio e l'intensità dal ventesimo della ripresa. Pellegrini diventa intraprendente. ha l'occasione più nitida: sul suo colpo di testa, deviazione di Reina e palo. Su corner di Kolarov anche gira di testa: la palla accarezza la traversa. Under, dentro per , favorisce il risveglio del gruppo. Gerson, in campo per Pellegrini, partecipa all'assalto. Inutile, perché il gol non arriva: dopo 27 partite di campionato (34 in casa), i giallorossi fanno cilecca. Ecco Zielinski, Diawara e Rogg per l'en plein che vale la fuga. Con il calendario che non consente pause. e Sarri voleranno in Inghilterra per gli impegni di . Martedì il sfiderà il City di Guardiola capolista in Premier, mercoledì la Roma affronterà il Chelsea di leader a punteggio pieno nel gruppo C.

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