IL PUNTO DELLA DOMENICA - Caputi: "Spalletti, vietato l'addio col fallimento" - Beccantini: "Legare la permanenza ai risultati: scelta giusta?"

16/04/2017 alle 16:10.
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LAROMA24.IT - Una Pasqua amara per la Roma, che vede svanire l'ultimo, complicato, obiettivo rimasto dopo l'uscita di scena dalle Coppe. La rincorsa alla si fa più complicata dopo l'1-1 con l'Atalanta e il successo dei bianconeri con il . Ai giallorossi non resta che difendere il secondo posto dall'assalto del .

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

A rendere ancora più agevole il cammino di Allegri verso il titolo ci ha pensato la Roma. Lo stato della squadra di è preoccupante. Il miraggio di un possibile riavvicinamento alla era propedeutico alla difesa di un secondo posto che da ieri è quanto mai in bilico, non solo per la forza e l’entusiasmo del . Se la squadra di Sarri esprime gioco e spettacolo, la Roma appare svuotata e il tecnico incapace di dare la giusta scossa. Non può essere solo una questione di condizione fisica. Il gioco è involuto, soprattutto sembrano mancare quegli stimoli che, classifica e obiettivi, dovrebbero rendere scontati. Aggiungere alla delusione delle eliminazioni nelle coppe il mancato secondo posto, renderebbe la stagione un fallimento assoluto.



LA REPUBBLICA (G. MURA)

Delle prime 12 vincono solo e . Ripercussioni nella zona alta: la ha 8 punti di vantaggio sulla Roma e mancano 6 partite. Se la , simbolo di regolarità, continua di questo passo, potrebbe festeggiare l’ufficialità del sesto scudetto consecutivo proprio all’Olimpico. Allegri non ha rinunciato a nessun pezzo della sua argenteria perché teme i cali di pressione. Non vuole rianimare inseguitori che peraltro sono quasi rassegnati. Occhio al secondo gradino: il si porta a 2 punti dalla Roma e ha un calendario più morbido. La Roma sembra stanca. Nel primo tempo sta a guardare l’Atalanta, che stanca non è. Poi scuote: gol di , traversa di , Comunque poco.



IL TEMPO (G. GIUBILO)

Al festival dei pareggi che distingue il sabato di Pasqua, si sottrae la , con il solito doppio Higuain sul cameo del . Bianconeri che portano a casa la partita con il minimo sforzo, in vista anche delle imminenti fatiche europee, e per le feste si regalano una seria ipoteca sul sesto scudetto consecutivo, quello che abbatte ogni record. E cosi la Roma scivola a meno otto, dopo aver stentato a rimontare l'Atalanta, alla quale aveva concesso un prim' tempo di assoluto dominio. Sono proprio i giallorossi a rappresentare la maggiore delusione della giornata: per la squadra di il sogno scudetto diventa ormai una chimera. E il , che stende senza troppi problemi l'Udinese, si rifà sotto a due punti. A una manciata di settimane dal termine, bisognerà guardarsi le spalle per preservare un secondo posto fondamentale per pianificare il prossimo anno e che rappresenta l'ultimo obiettivo rimasto di una stagione che vira al negativo.



GAZZETTA DELLO SPORT (A. SCHIANCHI)

Vi ricordate la «rasoiata» di Saronni al Mondiale del 1982 sulle strade di Goodwood? Un colpo perfetto: non aspettò la volata, anticipò la mossa con la classe di un consumato finisseur e vinse a braccia alzate. Allo stesso modo la , dopo aver steso il e aver staccato più di mezzo biglietto per la semifinale, dà lo strappo decisivo prima di arrivare al rettilineo che conduce al traguardo: vince a , celebrando super-Higuain, gioisce per il pareggio interno della Roma e, con sei partite ancora da disputare, si gode gli otto punti di vantaggio sui giallorossi che, a meno di clamorose sorprese, significano «scudetto». Alle inseguitrici, oltre ai consueti rimpianti, resta lo sprint per il secondo posto che vale una poltrona sicura nella prossima . La Roma parte in vantaggio, ma arrivando da dietro, a volte, si può sfruttare la scia: e il , di energie da spendere ne ha parecchie, come dimostra la limpida vittoria al San Paolo sull’Udinese.



LA STAMPA (G. GARANZINI)

La grande Atalanta di Gasperini ha azzerato le residue, rade speranze di rimonta della Roma, come già aveva provveduto a fare qualche tempo fa in casa del . Lo fa con una partita spettacolo, vinta con pieno merito. Qui con un pareggio alla fine fortunoso, per via del gran secondo tempo della Roma e dei legni colpiti da e . Ma con la stessa personalità, la stessa eccellente organizzazione di gioco sorretta da una grande condizione fisica. Erano anni che non si vedeva una provinciale di questo spessore, capace di inserire sempre nuovi talenti in un gioco di fresco conio - Gasperini è arrivato quest'anno - ma già mandato a memoria. Per la cronaca ha avuto diritto a quasi otto minuti, gli ultimi quattro scarsi più altrettanti di recupero. Ha rischiato di inciampare sui primi due palloni, come succede a quell’età: ma per come ha giocato i successivi ha dimostrato, ancora una volta, di meritare se non altro minutaggi più decorosi.



IL FATTO QUOTIDIANO (R. BECCANTINI)

La Roma non doma l’Atalanta: l’1-1 è la sintesi di un primo tempo sciupato e di un secondo non proprio baciato degli dei (palo di , traversa di ). I gol di Kurtic e hanno ribadito la bellezza degli schemi bergamaschi e il fiuto del predatore bosniaco. A Gasperini mancavano Gomez e Spinazzola: travi, non pagliuzze. , lui, ha regalato la solita mancia a , nel segno di una gestione che fatico a comprendere. Allegri continua a gestire, continua a ripetere che, se non vince, toglierà il disturbo: proprio sicuro che sia la ricetta giusta? In cima, tra i cannonieri, replica a Belotti (su penalty). Venticinque gol a testa. Né la Roma né il Torino hanno vinto, ma questa è un'altra storia. Gli attacchi, diceva quel tale, fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere le partite.

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