Il campionato va in scena anche a Pasqua e la televisione della Cei (Conferenza episcopale italiana) sbotta: "Sta per cadere anche l’ultima frontiera, quella del rispetto di una festività religiosa sentita dalla maggioranza degli italiani. È un calcio senza limiti, non si ferma neanche a Pasqua come non si è fermato davanti a scandali, violenza, doping e razzismo – continua il tg – Non accadeva dal 26 marzo 1978, quaranta anni fa. Non si può fare altrimenti? Magari giocare il giorno di Pasquetta?".
(gasport)