Senza brillare per gran parte del primo tempo, ma inesorabile nella ripresa, la Roma esce dalla sfida contro il Palermo con 3 punti fondamentali per raggiungere il Milan al secondo posto e, soprattutto, per avvicinare la Juve, che adesso è soltanto a più 2. Troppa la differenza di qualità in campo e troppi gli errori del giovane portiere Posavec: palla passata in mezzo alle gambe in occasione del primo gol (assist di Dzeko e tiro sporco ma vincente di Salah, al quinto centro in campionato) e paperissima in occasione del 2-0.
La Roma, reduce dalla rimonta subita giovedì scorso in Europa League doveva soprattutto rompere un luogo comune: quello delle occasioni sprecate. La vittoria del Milan, sabato sera, ha riaperto il campionato per tutti e, giocando in casa contro il Palermo, la Roma non poteva fallire. Così è stato e, ancora una volta in questa stagione, grande merito va ascritto a Edin Dzeko. Nel primo tempo il centravanti bosniaco ha fatto il Totti (in panchina) e il Perotti (infortunato), cioè ha mandato i compagni in porta con i suoi assist. El Shaarawy ha sprecato il più bello al 13’, Salah lo ha sfruttato alla mezz’ora. Nella ripresa Dzeko ha fatto anche il bomber, segnando il 3-0 su assist di Florenzi. Dzeko è già arrivato a otto gol, cioè quelli che ha segnato in tutto il campionato scorso. Aggiungete quattro assist vincenti ed ecco il ritratto di un attaccante moderno e decisivo.
La Roma adesso è attesa da due trasferte: Sassuolo e Empoli. Andarci con il miglior attacco del campionato (23 gol all'attivo) rende i viaggi più leggeri, ma quello che conta di più, per Spalletti, sarà recuperare pian piano gli infortunati. Il primo dovrebbe essere Ruediger, che nel week end ha giocato una partita con la Primavera. Potrà essere molto utile nelle rotazioni difensive, anche se quello che manca di più è sempre un cambio a centrocampo. Ma se la Roma sarà ancora così in alto a gennaio, di sicuro un acquisto sarà fatto. Sarebbe un delitto non giocarsi fino in fondo tutte le carte. Anche ieri sera Juan Jesus, che nel ruolo di terzino sinistro non riesce proprio a esprimersi con continuità, ha distribuito più brividi che buone giocate, ma questo sembra essere il DNA della squadra di Spalletti. Rischia sempre qualcosa di troppo, ma compensa con i gol a raffica.
(corsera)