Si riapre il campionato, chi l’avrebbe detto? Invece Juve, Milan e Roma sono lì, racchiuse in due punti, avendo davanti una settimana con due partite da disputare. Una svolta determinante? Assolutamente no, perché il cammino è ancora lungo e le trappole, nel calcio italiano, si nascondono sempre dietro l’angolo. La Juve di Allegri, il Milan di Montella e la Roma non più di Sabatini e Spalletti, ma solo del mister, guidano il gruppo e in una manciata di giorni potrebbe succedere il finimondo.
La Roma è la più sacrificata, con due trasferte contro il Sassuolo e l’Empoli; la Juve le giocherà entrambe in casa, incontrando prima la Samp e poi il Napoli, che non è affatto fuori dalla lotta per il primato; il Milan giocherà stasera a Genova (Genoa) e domenica ospiterà a San Siro il Pescara. Montella e Allegri, sulla carta, dovrebbero avere qualche chance in più. Ma questo campionato ci ha abituati alle sorprese e non si possono azzardare pronostici. Comunque, il nuovo scenario crea molte palpitazioni in più e andrà avanti solo chi avrà continuità. Prendiamo, ad esempio, la Roma: non puoi strapazzare il Napoli in trasferta per poi pareggiare in Europa League contro gli austriaci e rifilare tre giorni dopo quattro gol al Palermo. È vero che ha l’attacco più prolifico del campionato (secondo in Europa solo a Barcellona, Real Madrid e Bayern), ma è anche vero che spesso e volentieri la difesa va in bambola per la gioia degli avversari. È su questo aspetto non facile che Spalletti dovrà lavorare.
(corsera)