Da improvviso salvatore della patria azzurra, ieri mattina Daniele De Rossi era salito trafelato sul treno che da Roma lo portava a Firenze e sorridendo diceva: «Se perdo pure questo...». Non è successo e probabilmente non perderà neppure l’Europeo che incombe. Dipenderà dal test fisici a cui da ieri il centrocampista della Roma ha iniziato a sottoporsi a Coverciano.
De Rossi, in fondo, ha tutto quello di cui Conte ha bisogno per la spedizione in Francia: l’esperienza, la capacità d’interpretare in mediana il ruolo di regista come quello di frangiflutti, la possibilità di giocare anche in retroguardia con efficacia soprattutto in una difesa a tre e un bottino di gol non banale. Le sue 17 reti sono la dote più grande, in termini di realizzazione, portata da un centrocampista azzurro dal Dopoguerra.
Il biennio di Conte per De Rossi è stato sorprendentemente in salita. Il ct pensava di affidare al giallorosso le chiavi della Nazionale per il dopo-Pirlo. Buoni propositi poi accantonati, complice anche i cinque infortuni al polpaccio che il centrocampista ha accusato dall’ultimo Mondiale fino all’attuale stagione. Il ritorno di Spalletti ha poi giovato al numero 16 giallorosso, che sembra avere ritrovato una condizione fisica e mentale non lontana da quella dei giorni migliori. Infine, gli infortuni di Marchisio e Verratti hanno contribuito a rilanciarlo come protagonista azzurro.
(gasport)