IL TEMPO (A. AUSTINI) - Stavolta non si è buttato in piscina ma è sbucato da un cespuglio per sorprendere Totti e fargli un inchino. «Anvedi questo» la reazione divertita del capitano allo scherzo di Pallotta. Tensione spezzata e sorrisi utili da diffondere all’esterno. Il presidente aveva già parlato col capitano prima dell’improvvisata nel piazzale di Trigoria. Si è presentato intorno alle 8 nel centro sportivo dove mancava da oltre un anno, accompagnato dall’inseparabile collaboratore Alex Zecca, e ha trovato qualche giocatore già presente compreso Francesco. Pallotta ne ha approfittato per chiudersi subito in una stanza con Totti per un confronto diretto, agevolato dalla traduzione del team manager Manolo Zubiria, unico altro presente alla conversazione. Vista la situazione delicata, i resoconti sono parziali. Di sicuro non si è entrati nel vivo di alcuna trattativa contrattuale, perché prima il presidente e il capitano dovevano chiarire quanto successo negli ultimi giorni.
Totti ha ribadito a Pallotta la sua intenzione di giocare ancora un’altra stagione, l’ultima prima di chiudere una carriera straordinaria. L’americano gli ha chiesto conto delle sue dichiarazioni in tv, cercando di capire perché è sbottato in modo così duro contro Spalletti, lo ha ascoltato e al tempo stesso non gli ha dato una risposta definitiva. La posizione della Roma è ormai abbastanza chiara: un po’ tutti fra i dirigenti sono convinti che per Francesco sia arrivato il momento di smettere, anche per conservare il suo «decoro» da calciatore, e di impostare subito il suo nuovo ruolo nel club per i prossimi sei anni già fissati dal contratto da dirigente conservato in un cassetto di Trigoria. Il tecnico non vuole interferire nella questione rinnovo ma ha fatto capire che non intende trattare Totti in modo diverso dagli altri. E se non lo fa giocare ora, è difficile pensare che possa accadere più spesso il prossimo anno.Pallotta si è preso qualche giorno per approfondire il delicato tema con tutti (in programma una cena con Spalletti) e ha già fissato un nuovo appuntamento col capitano che avverrà prima della gara di Madrid. Concedere a Totti un ultimo anno da calciatore, avvisandolo subito che dovrà recitare un ruolo di secondo piano nel progetto tecnico, resta la soluzione per certi versi più indolore anche per la Roma. Ma l’ultima parola spetta a Pallotta e ieri non l’ha data.
«Ho incontrato Francesco, è una persona meravigliosa e ho un ottimo rapporto con lui. Ma non posso dire nulla sul suo futuro» ha spiegato Pallotta, che ha sfruttato la mattinata a Trigoria per salutare uno per uno i giocatori, compresi i nuovi che non aveva ancora conosciuto. Dopo il pranzo con i dirigenti si è spostato nel suo hotel, infastidito dalla presenza costante dei cronisti. Tra una riunione in centro, un’altra saltata per l’arrabbiatura e contatti con il commissario Tronca per fissare un appuntamento, il presidente ha trascorso il resto della giornata prima della cena con Baldissoni & Co.
E Sabatini? Impegnato in una visita medica al mattino, non ha incontrato Pallotta. A quanto pare non ha nessuna fretta di farlo, ma tra oggi e domani succederà. Il diesse la sua decisione l’ha già presa, dimissioni a giugno con un anno d’anticipo rispetto al contratto, e non intende tornare indietro. Al presidente chiederà di concludere il piano di mercato avviato, comprese un paio di cessioni, Sanabria in primis, necessarie a sistemare il bilancio al 30 giugno. Poi toglierà il «disturbo», pronto ad ascoltare altre proposte (le due milanesi in cima). Ma Pallotta vorrebbe obbligarlo a non accettare un altro club italiano. In quel caso Sabatini potrebbe restare legato contrattualmente alla Roma fino al 2017, ma col suo erede già in carica. Ne vedremo ancora delle belle.