Roma, c’è l’ombra di Sabatini sul nome del nuovo ds

23/03/2016 alle 12:48.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La (parziale) retromarcia a parole («Se chiuderemo in una buona posizione, potrebbe rimanere con noi») non inganni. ha bene in mente cosa vuole fare della Roma. E da abile pilota, padrone della situazione, sa quando affondare il colpo e quando alzare il piede dall'acceleratore. Lo aveva fatto già con , si è ripetuto con il ds. Anche perché oramai è chiaro: la proprietà Usa, nel vertice di Miami, gli ha dato carta bianca. Sta a lui decidere, in campo e fuori. Il viso tirato di sabato rispecchia il suo reale stato d’animo. Più di quello sorridente all’inaugurazione avvenuta lunedì del suo ristorante, il Fashion Foodballer. A Trigoria se c’è una persona che nutre ancora una flebile speranza di un ripensamento è . Il pensiero è semplice: meno se ne parlerà, d’ora in avanti, e maggiori saranno le possibilità di convincere a rimanere.

Tuttavia se è vero che per il ds dare e ritirare le dimissioni non sarebbe una novità (accadde anche alla Lazio), stavolta l’uscita pubblica appare la volontà di sancire lo strappo e accelerare così il via libera, anche formale, di . Con pronto a dettare la strategia futura.

POOL DI LAVORO IN BILICO - Anche perché dagli Usa il progetto è chiaro: confermare il pool di lavoro attuale aggiungendo una figura di riferimento in armonia col tecnico (Carli), sotto la supervisione costante di Zecca. Servono però chiarezza e celerità. Perché le persone che compongono lo staff di mercato, pur essendo contrattualizzate con la Roma, sono elementi voluti e scelti da e la maggior parte di questi (tolti Simone Beccaccioli e Jessy Fioranelli) con contratti annuali. La domanda è lecita: dai due agli scout Simone Canovi, Dario Rossi (figlio del tecnico Delio), Francesco Vallone e Angelo Crialesi, arrivando a figure quasi fraterne per il ds, quali Ricky Massara e Pasquale Sensibile, come agiranno? Conoscendo , non chiederà mai a nessuno di seguirlo ma il debito di riconoscenza, come del resto è già accaduto per alcuni di loro prima alla Lazio e poi al Palermo, potrebbe farsi largo. A quel punto, cosa ne sarebbe del pool di lavoro sul quale conta ? Per questo motivo, anche quello che deciderà di fare il ds del suo futuro lontano da Roma, avrà ripercussioni sul club. Un conto è un periodo sabbatico (ipotesi da non scartare) che libererebbe tutti da vincoli; un altro se decidesse di andare in un’altra squadra.

ANOMALIE - È chiaro che una situazione del genere non può non avere delle ripercussioni sulla scelta del nuovo ds. Carli, ora all’Empoli, rischia di correre da solo sia perché dirigente stimato a Trigoria ma soprattutto perché persona di fiducia di . Il suo ingaggio permetterebbe inoltre a Balzaretti, delfino che piace alla proprietà, di maturare esperienza. L’alternativa rimane Gerolin. Entrambi non avrebbero problemi (vista l’opportunità concessa) nemmeno a raccogliere in corsa l’eredità di anche perché sino al 30 giugno la Roma si occuperà principalmente di cessioni per sistemare il bilancio. È il mercato in entrata a sollevare dubbi, almeno all'esterno. Un esempio su tutti: a gennaio la Roma nell’ambito della trattativa per si è mostrata interessata ad Ansaldi ma il ha rimandato la cessione a giugno. L’asse - favorirebbe l’eventuale intesa per il difensore. E se l’argentino (o chi per lui) dovesse piacere anche al futuro club del ds?

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