I sei minuti di Gianni Rivera nella finale di Città del Messico contro il Brasile (21 giugno 1970) divisero l’Italia perché sembrarono un’ingiustizia. I sei minuti di Francesco Totti contro il Real Madrid, mercoledì sera, sono figli del tempo e del nostro tempo. A fine partita Luka Modric si è avvicinato a Totti per una foto da postare sul suo profilo Facebook assieme a quello che ha definito il suo «idolo». L’impressione è che oggi il numero 10 giallorosso sia più idolo fuori dalla Roma che dentro.
Il 19 febbraio 2015, un anno fa, aveva giocato 1.654 minuti: 1.087 in campionato (4 gol), 365 in Champions (un gol), 64 in Europa League e 138 in Coppa Italia. In questa stagione è fermo a 219’: 213 in campionato (un gol) e i 6 di mercoledì in Champions. Gli infortuni hanno influito, ma nell'arco di un anno è cambiato il quadro di riferimento. Ormai Totti è un capitano non giocatore. Garcia, anche quando non lo schierava, ne parlava sempre come del giocatore migliore che avesse mai allenato. Spalletti è più diretto. Dice sempre «io alleno la Roma, non i singoli» e, nella conferenza stampa pre-Real, ha inserito Totti con Maicon, De Sanctis e Keita tra i giocatori con tanta esperienza ma poca tenuta atletica. Che è la verità, ma nessuno l’aveva espressa prima in questo modo. Il presidente Pallotta sarà a Roma il 1 marzo. Il contratto di Totti scade a giugno: possibile pensare a un rinnovo con queste condizioni?
(corsera)