Perdere così lascia sempre un segno

25/11/2015 alle 14:30.
barcellona-roma-nainggolan

LA REPUBBLICA (G. MURA) - BA-BA-BA, basta battere Bate. L’unica buona notizia per la Roma è quell’1-1 col Bayer. Poi arriva un altro Ba, il , ed è un’altra figuraccia. Il bello del calcio, diceva alla vigilia, è che a volte i meno forti possono battere i più forti. Sì, se azzeccano una grande partita. Altrimenti, se lo scordano. Se nel calcio valessero le regole del pugilato, già alla fine del primo tempo dalla panchina giallorossa si poteva gettare la spugna, oppure l’arbitro avrebbe decretato la manifesta inferiorità. Non tanto per l’irridente possesso-palla (73 a 27) che non dice tutto, ma per come hanno fatto girare la palla , al rientro, e compagni. Con una velocità e una precisione da far girare la testa.

Schierata in modo ultradifensivo, la Roma non riesce a difendere. Sbaglia molto nell’applicazione del fuorigioco, corre a vuoto, non è abile nella lettura delle linee di passaggio e d’intercettazione. Il ha sempre un uomo libero e, ecco forse una differenza con i tempi di Guardiola, cerca più l’imbucata laterale che quella centrale. Per o Dani Alves nella zona di , per Neymar in quella di , una pacchia. Quando la Roma riesce a presentarsi nell’area del non trova fenomeni. di testa sciupa il possibile 1-0, poi cala il buio. I tiri (parati) di e arrivano a risultato scontato. Ma, per dire della mentalità globale di quella che è la migliore squadra in circolazione, e il miglior attacco del mondo fa un certo effetto vedere sul 5-0 beccarsi un giallo perché in posizione da stopper stende al limite dell’area , lanciato verso Ter Stegen. E, sempre sul 5-0, il non accontentarsi e cercare il sesto gol. Lo trova con Adriano, dopo che (il meno colpevole del risultato) aveva respinto un rigore di Neymar.

Anche si fa parare un rigore. Proprio non è serata, ma c’è modo e modo di perdere e la Roma ha perso malissimo, mai in partita, senza un lampo da quelli di maggiore esperienza e classe (, ) e con solita difesa allegra: 31 gol in 18 partite. Questo dato si ripercuote anche sul campionato. Attenuanti: l’assenza di contropiedisti veloci (Gervinho e , in panchina come del resto Iniesta). Fine delle attenuanti. Se non riesce a sistemare la difesa, la Roma rischierà sempre, anche quando non avrà di fronte il . Ieri è stata una solenne lezione di calcio, nemmeno attenuata dal gol di all’ultimo minuto. Ora diventa decisiva la partita col Bate. Il brutto è che la Roma sembra allergica all’Europa e che proprio dal campo del Bate erano nati i suoi guai. Non tutto è compromesso ma certo non è da partite come quella di ieri che si torna con un po’ d’autostima in più.

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