Iturbe: «Roma, se non gioco a gennaio vado via»

08/10/2015 alle 14:34.
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LEGGO (F. BALZANI) - Tre mesi per far cambiare idea a una città intera o sarà addio, stavolta senza ripensamenti. È questo l’ultimatum che ha imposto a sé stesso prima di preparare di nuovo quelle valigie disfatte in extremis a fine agosto. L’argentino è stanco: delle panchine, delle critiche, del nervosismo che lo ha accompagnato per quasi tutta la sua esperienza romana salvo quel pomeriggio del 25 maggio quando, insieme a Mbiwa, regalò una delle poche gioie al pubblico romanista. Il francese è a Lione da metà agosto (cessione affrettata viste le condizioni di e Rüdiger tanto che ieri è tornato a circolare il nome di ), l’ex veronese qualche giorno dopo stava per fare lo stesso per- corso fermandosi però a Genova sponda rossoblù. L’affare era definito in tutti i dettagli, le visite mediche prenotate. Poi il dietrofront di - gradito poco (eufemismo) da - che a Roma lo ha portato a suon di milioni (24,1 ufficialmente). Un peso enorme quella valutazione che non è ancora riuscito a scrollarsi dalle spalle.

La fiducia del ds e gli applausi al momento del suo ingresso contro la sembravano avergli ridato linfa. Poi però sono arrivate nuove esclusioni e di quel gol al si ricorda soprattutto l’esultanza intristita. Oggi nessuno offrirebbe nemmeno la metà della cifra spesa per lui, ma se l’argentino non dovesse riuscire a svoltare a gennaio potrebbe essere ceduto in prestito per provare a rivalutarlo. Dove? Non al , difficilmente all’estero, forse proprio al Verona o alla Samp che lo aveva cercato. Il giocatore ne ha parlato col suo procuratore: vuole giocare e giocarsi le ultime carte. Per farlo però dovrà convincere che, però, ora come potrebbe preferirlo al ritrovato Gervinho, al prezioso Iago e a che in 3 gare ha segnato quanto l’argentino in 15 mesi? Per sarà durissima.

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