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La grande ricchezza. Ora Garcia punge con le doppie frecce

13/09/2015 alle 14:25.
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GASPORT (A. PUGLIESE) - Con la erano stati decisivi il genio di e i centimetri di , ieri hanno fatto la differenza gli inserimenti di Iago e la velocità finale di e . La vittoria dei giganti contro i bianconeri, quella delle frecce con il . Una ricchezza infinita all’arco di , con una vastità di soluzioni che sembrano davvero senza fine. «Questa era una partita trappola, non avevamo niente da guadagnarci — dice il tecnico francese —. Potevamo fare meglio, soprattutto sotto porta. Ma l’importante era vincere».

EQUILIBRIO IBERICO Alla fine ci è riuscito grazie alle reti dei suoi esterni, nel giorno in cui ha provato la coppia pesante - ma ha ricevuto carezze infinite da chi di mestiere corre e allunga per tutta la partita. «Sono molto contento per la vittoria e per il primo gol con la Roma», dice , al suo 12° gol nel 2015 (gli altri 11 segnati con la maglia del ), un anno solare dove meglio dello spagnolo in Serie A hanno fatto solo Toni (17), Icardi (14) ed Higuain (13). Ma chi pensa che la partita di Iago si sia fermata a quel tocco a porta vuota è fuori strada. Lo spagnolo ieri ha dato equilibrio alla squadra, fatto il centrocampista aggiunto in fase difensiva, regalato un assist d’oro a che meritava migliori fortune. «Queste partite sono così: toste, difficili — insiste lui —. In Serie A non esistono squadre semplici, lo sapevamo». Ecco perché la ricchezza di è infinita, perché con così tante soluzioni ha la possibilità di variare spartito a seconda delle necessità. Urgono i giganti e c’è , serve la fantasia e spunta , hai bisogno di energia ed ecco , devi andare in velocità e hai solo l’imbarazzo della scelta tra Iago, e .

RIVINCITA ARGENTINA Già, perché l’altra faccia della vittoria del è proprio la rivincita di , al terzo gol in A con la Roma. Doveva andare via, lasciare la Capitale tra rimpianti e speranze (altrui) ed invece alla fine è rimasto. «Ho chiesto io al club di tenerlo, è uno che dà sempre il 100% — dice —. Anche questa volta è stato così, aiutando la squadra in fase difensiva e chiudendo la partita nel finale. Voglio questo atteggiamento, da lui come da tutti gli altri». E chissà cosa sarà passato nella testa di subito dopo il gol. Una gioia strozzata in gola. Senza felicità, senza grandi festeggiamenti. «Se non avessi segnato mi sarei ammazzato — dice lui, pensando al mancato passaggio a È una vittoria importante, su di un campo difficile». Dove lui ha messo il marchio a fuoco, dopo un’estate difficilissima. «Nella mia testa c’è sempre stata solo la voglia di restare a Roma — dice Manuel — Sto bene qui, i compagni mi stanno aiutando, ho bisogno della loro fiducia. Davanti sono arrivati giocatori importanti come e . Questo per me è solo positivo, posso entrare in campo più tranquillo, ciò che mi è mancato lo scorso anno». Già, la serenità di fondo, senza voler sempre spaccare il mondo. «Ora pensiamo al . Lo rispettiamo, ma faremo il nostro gioco». Con queste frecce qui, chissà che non ci sia spazio anche per un piccolo miracolo...

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