Pjanic e Dzeko, Roma da sogno

31/08/2015 alle 13:36.
roma-juventus-esultanza-pjanic-30082015-mancini

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Sarà pure presto, essendo solo la seconda giornata, ma il vento sembra davvero cambiato. La Roma supera meritatamente la e lascia i campioni d'Italia sul fondo della classifica. Senza punti e chissà con quale futuro. finalmente vince contro la (al quinto tentativo, dopo 3 ko e 1 pari: l'unico successo in Coppa Italia) e si toglie il gusto di battere l'ennesimo record da quando è in Italia. Mai i bianconeri, in serie A, avevano perso le prime 2 gare del torneo. Ma lo scontro diretto dell'Olimpico va oltre le statistiche che premiano i giallorossi. Allegri, prima caduta davanti al francese, fatica a trovare la quadratura del gruppo e, alla lunga, il ritardo può incidere nel duello con la rivale che, nonostante sia ancora incompleta in difesa, oggi è più squadra. Anche perché ha il centravanti: ha subito lasciato il segno. Con , per la seconda partita di fila in panchina, ad applaudirlo. Mancano tantissimo, invece, Pirlo, Vidal e Tevez. Scontato, ma vero.

LOGICA E SEMPLICE -  è stato coerente. Ha bocciato la Roma della prima di campionato contro il Verona. Fuori il pupillo Gervinho e dentro nel tridente offensivo. E' la mossa che più ha inciso sulla prestazione dei giallorossi. Perché la , nel primo tempo, non ha mai concluso nello specchio della porta: non accadeva dal 2004-2005. Davanti a , il è sicuramente ordinato. Merito degli interpreti. In fase difensiva dà l'idea del 4-4-1-1, con rapido a ripartire, appoggiandosi ai muscoli e ai centimetri di . si allarga a sinistra e aiuta a destra. Gli altri 2 interventi in partenza sono per al centro della difesa (come il 22 aprile 2012, con Luis Enrique e accanto a Kjaer: a Torino, però, finì 4 a 0 per la ), con dentro da regista, e il debuttante per l'infortunato . La linea a 4 regge bene. Mandzukic non si vede, Dybala gira al largo.

A SENSO UNICO - La Roma gioca e sceglie il solitario almeno fino alla metà del primo tempo. La si difende e basta. Allegri schiera 5 sentinelle davanti a Buffon e chiede il sacrificio ai 10 giocatori costringendoli stare sotto palla. Ma nessuno ha la forza di accendersi in contropiede. Nè i due laterali Lichtsteiner ed Evra, nè Pogba e Sturaro. Padoin soffre il pressing di . Rizzoli non concede il rigore evidente ai giallorossi, dopo 40 secondi, per il fallo di Mandzukic su . prende il palo interno da fuori area. Il possesso palla, all'intervallo, è quasi del 68 per cento: il gruppo di ha la situazione sotto controllo. A fine gara sarà solo leggermente calato: 62,7 per cento. I bianconeri, senza qualità, risultano scontati nel fraseggio. Ma anche fisicamente annaspano. Caceres, in campo dall'inizio per Barzagli, svirgola con il all'alba della ripresa. La proprio non entra in partita e non riesce a spaventare la Roma.

BOSNIA AL POTERE - Che si accende con i suoi due nazionali bosniaci. Prima di mettere il timbro sul successo, si scaldano con il tiro al bersaglio. ci prova di sinistro nel cuore dell'area bianconera, lo imita con lo stesso piede, calciando però da posizione decentrata. Buffon tiene in piedi l'intera baracca che sta per crollare. Bussa la prima volta su punizione, carezza di e 1 a 0. Si presenta davanti alla porta pure : colpo di testa e 2 a 0. Il centravanti corre a braccia aperte verso la Sud. Contatto da brividi, anche nel pomeriggio della protesta silenziosa dei tifosi.

ALLE CORDE - Tra le 2 reti, Allegri rivede le scelte. Dentro Morata per Mandzukic, Pereyra per Lichtsteiner e Cuadrado per Padoin. Il tentativo di passare alla difesa a 4, con moduli buttati là come coriandoli, 4-3-1-2, e , e spazzati via dalle furie giallorosse. In 3 minuti, proprio prima della rete di , Evra fa due falli, su e quello decisivo su che nega al e usa come cambio numero 1, fuori . si distrae e perde palla. Pereyra invita in area Dybala, a segno in solitudine prima del recupero: 2 a 1. Dentro pure per e per . è strepitoso sul colpo di testa di Bonucci. Vola il , proprio come la Roma, mai così spigliata e coinvolgente nel 2015.

Clicky