LEGGO (F. BALZANI) - Una tournée all’insegna dei rigori. Quello segnato da Keita nella vittoria col Real, quello sbagliato con un cucchiaio goffo da Doumbia ieri per il match point sul City e quelli che spesso e volentieri para Szczesny, il secondo acquisto (a sorpresa) della Roma. Il portiere dell’Arsenal e della Polonia, infatti, arriverà a Roma nei prossimi giorni consigliato fortemente da Boniek nonostante il suo carattere particolare: Wenger lo aveva sorpreso a fumare sotto la doccia mentre qualche giorno fa è comparso un video su Snapchat nel quale inalava il contenuto di un palloncino molto in voga in Inghilterra chiamato “Hippy crack”, protossido d’azoto compresso (un lieve sedativo usato dai dentisti) che provoca ilarità. Sono stati beccati a “consumarlo” anche l’attaccante Sterling e il principe Harry.
Le intemperanze del portiere (e quelle del padre che definì Wenger «un idiota») sommate all’arrivo di Cech hanno convinto l’Arsenal - dopo 5 anni di alti e bassi - a liberarsi di Szczesny in prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni. Il polacco da ieri segue su Instagram i nuovi compagni e la scorsa settimana ha detto sì a Sabatini stanco del tira e molla con Romero (vicino allo United). L’altra caratteristica di Szczesny come detto è l’abilità nel parare i rigori: 9 su 33 in carriera. Lo sa bene Dzeko al quale il polacco parò un penalty nel 2013.
Il bosniaco ieri è rimasto per tutto il tempo in panchina e ha detto di no alle avances del Porto. Un segnale positivo per la Roma che conta di chiudere in queste ore la trattativa col City (ballano ancora 7 milioni). La tournée in Australia è stata comunque più che positiva per Garcia uscito imbattuto nei 90’ con due top club europei come Real e City e ancora con la possibilità di vincere il trofeo (in caso di vittoria ai rigori del Real sugli inglesi): «Abbiamo pagato errori individuali, ma mi è piaciuta la reazione. Questi due match ci danno consapevolezza. Dzeko? Cerchiamo tre giocatori in ruoli precisi». Provato di nuovo il 4-2-3-1 con Pjanic trequartista. Proprio dal bosniaco (autore di un gran gol dalla distanza) sono arrivate le note migliori in un primo tempo che ha visto la Roma ritrovare quei movimenti senza palla scomparsi nella seconda parte dello scorso campionato. Buone anche le prove di Falque, Iturbe e De Rossi. Non è cambiato, invece, il rendimento degli “indesiderati” Cole, Doumbia e Destro. I primi due hanno condannato la Roma alla sconfitta: il primo con un assist comico per l’1-2 del City, il secondo per l’erroraccio dal dischetto.