IL TEMPO (A. SERAFINI) - Senza esclusione di colpi, ma con l’intenzione di voler continuare ancora insieme. Dopo il rischio concreto di un deragliamento finale, il rapporto tra la Roma e Rudi Garcia sembra destinato a riposizionarsi sullo stesso binario. Ricevuto lo «schiaffo» comunicativo del tecnico in conferenza stampa, la società giallorossa ha accusato il colpo rialzandosi velocemente: un compito che Pallotta ha voluto sbrigare di persona, ribadendo l’assoluto potere decisionale in ogni ambito relativo al club, a partire proprio dalla conferma della guida tecnica.
Sarà per questo che dopo aver registrato l’ennesimo chiarimento, Garcia ieri ha passato la giornata a Trigoria, impegnato più che altro nel lavoro di programmazione della preparazione estiva. Il francese, che non si aspettava di suscitare un clamore mediatico simile, è stato costretto quindi ad ingranare la marcia indietro, senza proseguire uno scontro, che per suoi errori sarebbe stato facilmente evitabile. D’altronde la fine del rapporto avrebbe causato ulteriori problemi alle parti, con la società poco disposta a coprire economicamente l’esonero (circa 15 milioni di euro) e con l’allenatore non intenzionato ad abbandonare la nave (offerte per una nuova panchina non sono comunque arrivate). L’unica preoccupazione quindi rimane quella degli stimoli e dell’assoluta convinzione di voler proseguire sulla stessa strada, considerando poi la rivoluzione manageriale e tecnica da tempo iniziata a Trigoria.
In tutto questo poi c’è un’estate di mezzo, in cui il rapporto dovrà per forza di cose essere ricucito senza ulteriori sbagli o passaggi a vuoto. Al momento quindi si cammina fianco a fianco su un filo sottile, che soltanto il tempo e l’aiuto di una campagna acquisti in grado di rendere più competitiva la squadra, potrà rafforzare. Anche perché le ipotesi di un cambio in panchina continuano a comparire di fronte a Garcia: tra indiscrezioni (Montella), voci e allenatori pronti a offrirsi. Come Sarri, che dopo aver detto addio all’Empoli ha ammesso di aver avuto «contatti con i giallorossi», prima di ritrattare il tutto confidando di averlo letto soltanto sui giornali. Nel frattempo, concluso l’incontro dirigenziale a Londra, Pallotta ha confermato il piano strategico del club toccando tutti i punti messi in osservazione: dallo sponsor, alla biglietteria, fino al progetto del nuovo stadio, che verrà presentato in modo definitivo il prossimo 15 giugno in Campidoglio.
Qualche giorno prima della scadenza, il presidente giallorosso è atteso nella capitale, mentre nell’immediato proseguirà la tappa londinese salutando la dirigenza italiana che in giornata volerà verso Roma (previsto un nuovo incontro con Garcia). Un incontro proficuo terminato ieri sera in un noto ristorante della City, in cui si è affrontato nello specifico anche la rivoluzione già iniziata al l’interno del centro sportivo. Un «colpo di spugna» che finora ha intaccato staff sanitario, tecnico, il ruolo del team manager e la vecchia struttura marketing rimasta dalla passata gestione. Tra questi rimane in bilico anche la posizione di Aurelio Andreazzoli, che aspettando il ritorno di Sabatini, deciderà se accettare le varie proposte professionali e presentare le proprie dimissioni.