IL TEMPO (D. PALIZZOTTO) - La Lega di serie A ha accolto la richiesta della Lazio: il derby romano si giocherà lunedì prossimo alle ore 18, e non domenica alle 15 come inizialmente stabilito. Dopo quattro giorni di dubbi e ipotesi, l'organo di governo del massimo campionato di calcio italiano ha reso ufficiale quanto trapelato già domenica sera, accogliendo la richiesta presentata dal numero uno della Lazio Claudio Lotito e facendo arrabbiare la Roma, ma anche il Napoli, che ancora spera di agganciare il terzo posto occupato dai biancocelesti e non ha gradito il «favore» ai rivali.
Per la Lega di serie A, del resto, lo spostamento del derby non è affatto un favore alla Lazio. Prima di prendere la decisione - condivisa dal Consiglio a larga maggioranza (contrario solo il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis) e dal numero uno della Federcalcio Carlo Tavecchio - il presidente Maurizio Beretta ha chiesto l'impegno della società biancoceleste al rimborso del biglietto per chi non potrà assistere alla partita il lunedì. Ricevuta la promessa - finora i tagliandi venduti sono 31mila, quasi 19mila sponda Lazio (più circa 10mila abbonati) e 12mila sponda Roma - la Lega ha preso in considerazione due fattori.
Innanzitutto il calendario della società biancoceleste, «complicato» solo sei giorni fa dalla qualificazione della Juventus alla finale di Champions League con conseguente anticipo dell'ultimo atto della Coppa Italia contro la Juventus (dal 7 giugno a domani). In secondo luogo i precedenti simili, peraltro tutti riferiti a impegni internazionali, tra cui spicca in particolare Milan-Roma di lunedì 16 dicembre 2013, posticipata a causa della gara giocata il mercoledì precedente dai rossoneri in Champions; ma anche Lazio-Udinese di martedì 27 novembre 2012 , dopo l'impegno dei due club in Europa League il giovedì precedente.
Ecco perché la Lega ha concesso alla Lazio un giorno addizionale di riposo in vista del derby, scatenando la rabbia dei giallorossi. «Conoscete le regole del calcio - ha dichiarato il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni - non ho letto una motivazione ufficiale della Lega. Potrei dire tante cose, sicuramente ci sono interessi non tutelati dalla decisione. Ci sono diritti tv da rispettare in Italia e all'estero; va difesa la gente che ha comprato i biglietti per domenica e non potrà esserci lunedì; vanno tutelati i cittadini romani che troveranno un importante quadrilatero chiuso in una giornata feriale. E poi nel calcio si è sempre giocato il mercoledì e la domenica. Stavolta la Juve giocherà addirittura il sabato contro il Napoli. In ogni caso decide la Lega e noi andremo in campo per vincere».
Ma lo spostamento del derby non è piaciuto neppure alle televisioni. Conoscendo i desiderata delle tv, la Lazio aveva chiesto il posticipo serale e cercato una mediazione poco fortunata con il prefetto di Roma Franco Gabrielli e il ministero dell'Interno. «Lo spostamento del derby è una decisione della Lega - ha voluto precisare il prefetto della capitale ieri pomeriggio - noi non abbiamo parlato del giorno, ma solo dell'orario di inizio, ribadendo l'indicazione che la partita si giochi in orario diurno, come previsto fin dall’avvio del campionato dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle manifestazioni sportive» (ma anche i derby della scorsa stagione si sono giocati di giorno dopo i disordini dell’8 aprile 2013 e la decisione dell’allora prefetto Giuseppe Pecoraro). Per questo motivo Gabrielli ha respinto anche l'ultimo tentativo, fatto da Sky Sport in extremis, per posticipare il fischio d'inizio almeno alle 18.30. Lazio-Roma si gioca alle 18, ma soprattutto si gioca lunedì, come voleva Lotito.