GASPORT (D. STOPPINI) - Solo buone notizie, al telefono con la Francia. Pare che a Trigoria, infatti, abbiano apprezzato parecchio le ultime chiacchierate con Andre Ayew Pelè e famiglia. Il motivo è presto detto: il figlio del vecchio Abedì ha ridotto le pretese economiche, pronto ad accontentarsi di un ingaggio inferiore ai 3 milioni netti sparati in un primo tempo. Alla Roma l’hanno preso come un semaforo verde. Un via libera, a cui manca il bollino finale. Preparato nel migliore dei modi dallo stesso Ayew ieri mattina, con un messaggio spedito ai tifosi del Marsiglia, club dal quale si svincola: «Grazie per l’affetto e l’amore che mi avete dimostrato in questi 11 anni. Non vi dimenticherò mai. Adesso è arrivato il momento che credevo non sarebbe mai arrivato, quello di dirsi addio. È ora di voltare pagina». La nuova pagina sarà la Roma, a meno di colpi di scena da qui all’inizio della prossima settimana, quando andrà in scena l’incontro decisivo tra la società giallorossa e la famiglia di Ayew, nato in Francia, nazionale ghanese, tuttofare mancino utilizzabile sia a centrocampo sia come esterno d’attacco.
RUDI IN ATTESA Di sicuro un profilo perfetto per la società: l’arrivo di un parametro zero va a toccare solo il monte ingaggi, nel rispetto delle imposizioni Uefa sul fair play finanziario. Ma il profilo è ok anche per il gioco di Rudi Garcia, che magari un sorriso sotto sotto se lo concederà. Perché recentemente a Trigoria non ha regalato molti sorrisi. L’allenatore nelle ultime settimane si è confrontato con i suoi uomini in maniera molto diretta, decisa, quasi dura. Un cambio di umore che ha prodotto risultati, ma pure lasciato aperto qualche interrogativo intorno all’allenatore. Interrogativo rafforzato dalle parole post derby del francese. Quel «poi vi dirò, la Juventus non è raggiungibile, è stato centrato l’obiettivo stagionale» va letto con la voglia di piazzare la bandierine prima del vertice con la società che avrà presumibilmente la prossima settimana. Un modo per sottolineare i propri meriti e ottenere garanzie a 360 gradi. Non solo in termini di mercato — con il d.s. Sabatini la sintonia non è totale —, ma anche sulla revisione dello staff medico e dei preparatori atletici, sul quale club e allenatore hanno idee diverse, quasi opposte. L’incontro servirà dunque a chiarirsi. Per dire: il tecnico mette in cima alla lista la permanenza di tutti i big e l’arrivo di un grande centravanti (Benteke, Dzeko, Bacca, pure Higuain nella lista del francese). Senza le garanzie, nessuno scenario andrebbe escluso a priori: le sirene non mancano, nonostante un contratto che lo lega a Trigoria fino al 2018. Se ne parlerà dopo Roma-Palermo. Partita nella quale, a sorpresa, potrebbe rientrare in campo Castan. E qui sì che un sorriso scatterebbe automatico.