IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Sono Galliani, mi può aprire? Sono qui sotto…». Trattativa serrata quella tra il Milan e Destro. A tal punto che l’ad rossonero ha voluto incontrare il calciatore. Lo ha fatto a Roma, nell’appartamento dell’attaccante all’Eur. Colloquio fitto (in due atti) alla presenza di Mattia, del padre Flavio e dell’agente Vigorelli. Contratto di 4 anni e mezzo a 2,5 milioni più bonus (per recuperare i premi che perderebbe lasciando la capitale) e la richiesta di trasformare il diritto di riscatto (fissato a 16 milioni) in obbligo (il prestito è di 700mila euro), le volontà del centravanti. Accontentato sul lato economico (nuovo rendez-vous serale Vigorelli-Galliani) mentre sulla formula dell'operazione il Milan non ha potuto fare altrettanto. Destro si è preso qualche ora per riflettere: «Noi e la Roma abbiamo già firmato. Non sono né ottimista né pessimista – ha ribadito Galliani - il ragazzo vuole pensarci una notte e mi sembra giusto, è stato colto di sorpresa dall'operazione. Tanto il mercato chiude lunedì».
CHIESTA LA CESSIONE - Questa almeno la versione ufficiale. In realtà il sorriso dell’ad rossonero all’uscita dall’incontro diceva ben altro. La sensazione è che le parti siano già d’accordo e la pausa di riflessione del calciatore dipenda invece dalle esigenze della Roma che prima di lasciarlo partire deve trovare il sostituto. Il nome individuato è quello di Luiz Adriano. Lo Shakthar gioca però al rialzo: l’offerta (2+8) recapitata nei giorni scorsi non basta. Palkin, Ceo del club ucraino, è chiaro: «Siamo in trattativa ma non siamo soddisfatti dell’offerta che abbiamo ricevuto. Esiste una piccola percentuale che il ragazzo possa andare via, molto bassa. Se resterà? Penso più sì che no, ma manca poco alla fine della finestra di mercato e nei prossimi giorni sarà tutto chiaro». Semplice gioco al rialzo? Probabile. Il calciatore sta provando a forzare la mano: ieri ha chiesto allo Shakthar di essere lasciato libero. La trattativa va avanti: a Trigoria attendono una risposta definitiva in giornata. Da segnalare nelle ultime ore una manovra di disturbo della Juventus.
FRENATA UCRAINA - Intanto l’alternativa (non di ruolo ma relativa allo status di extracomunitario: la Roma ne può tesserare solamente uno) Konoplyanka non è ancora convinto dell’offerta giallorossa, nonostante i club abbiano raggiunto un accordo: «Molto probabilmente il contratto con la Roma non verrà firmato – ha spiegato il padre del calciatore al portale Footballua.tv - Ciò che posso dire è che la squadra giallorossa vorrebbe tanto che si facesse. Hanno una voglia pazza ma mio figlio vuole restare qui fino a giugno e poi andarsene». Anche in questo caso le parole vanno mitigate: Sabatini ancora non ha accontentato le richieste economiche dell’attaccante che punta a svincolarsi a parametro zero per avere poi più potere contrattuale. Altre piste: riallacciati i rapporti con il Cska per Doumbia ma i russi chiedono 18 milioni. Rimane in stand-by Yarmolenko: la Dinamo Kiev (per ora) non fa sconti. Nel frattempo è arrivato Pepin, centrocampista classe ’96. Essendo in scadenza di contratto a giugno con il Malaga, la Roma per evitare un caso-Scamacca al contrario (e anticipare la concorrenza) ha preferito trovare un'intesa con il club spagnolo (300mila euro circa più alcuni bonus).