IL TEMPO (A. AUSTINI) - Quindici giorni a disposizione per riparare un motore che non gira più a dovere. Finora sul mercato di gennaio Sabatini ha pensato solo al futuro - presi Mendez e Ponce, ceduto Jedvaj a titolo definitivo - ma ora è il momento di concentrarsi sul presente. Destro è il nodo da sciogliere, l’egiziano Salah l’acquisto più vicino. Ieri, dopo aver analizzato al video la gara di Palermo, ha pranzato con Garcia e il dg Baldissoni a Trigoria al termine dell’allenamento. Il tecnico è molto deluso dall’approccio molle della squadra a Palermo (terzo gol subìto in stagione nei primi tre minuti) ma ha preferito non rimproverare la squadra ulteriormente dopo averla bastonata nelle interviste post-gara. Quanto a Destro, ha ribadito il suo pensiero al giocatore e ai dirigenti: «Voglio che resti». Mattia la pensa all’opposto e non lo ha nascosto a Palermo: chiede più spazio, ha capito di non poter competere con Totti nelle gerarchie e in accordo con il suo procuratore sarebbe pronto a trasferirsi al Milan. Anche in prestito. Il problema è proprio la formula: la Roma non lo lascerà partire senza garantirsi un incasso vicino all’investimento fatto due anni e mezzo fa (in totale 13 milioni più la metà di Piscitella e Verre valutate 3 milioni) e nessuno finora ha presentato un’offerta su cui almeno ragionare. Ecco perché lo scenario più probabile è sempre lo stesso: il bomber marchigiano rimane almeno fino a giugno, per poi cercare una sistemazione altrove in estate, quando Arsenal e Chelsea potrebbero farsi sotto.
Fino alla chiusura del mercato, però, non si possono escludere colpi di scena. Il Milan sta cercando di piazzare qualche giocatore - El Shaarawy e Pazzini - per avvicinarsi alle richieste della Roma, che pretende di inserire un obbligo di riscatto nell’operazione. Nel frattempo Sabatini si tiene in caldo 3-4 nomi su cui virare in caso di partenza di Destro. Il colombiano Bacca e il brasiliano Luiz Adriano fanno parte della lista, anche se per entrambi l’operazione non è fattibile a gennaio.
Discorso diverso per Salah, che nei piani della società è un rinforzo funzionale a prescindere dalla questione centravanti. Sabatini due giorni fa ha inviato una proposta ufficiale al Chelsea: 500mila euro per un prestito di 18 mesi e riscatto fissato a 14 milioni. Oggi è attesa la risposta degli inglesi, che sembrano disposti a rinunciare all’obbligo del riscatto legandolo invece a un certo numero di presenze dell’egiziano in giallorosso come ad esempio è stato fatto col Newcastle per Yanga-Mbiwa. Se la Roma sale a 16 milioni, complessivi può arrivare la fumata bianca dopo l’impegno del Chelsea di domani a Liverpool in Coppa di Lega, con buona pace di Mourinho che ha chiesto un rimpiazzo e lo avrà. L’accordo con Salah, che ieri ha precisato non essere più rappresentato dal procuratore Kroneneberg (ora ha un’agente donna) è virtualmente raggiunto: contratto fino al 2019, con ingaggio base di poco superiore a 2 milioni più bonus per arrivare ai 2 e mezzo netti che guadagna in Inghilterra.
Serve spazio nel monte ingaggi e potrebbe liberarlo Borriello. Il Genoa gli ha offerto un contratto fino a giugno 2016 e ora tutto dipende dal centravanti che dovrebbe rinunciare a una parte degli ultimi sei mesi di stipendio in giallorosso. La Roma gli ha chiesto di farlo ma deve attendere da spettatrice la sua decisione. Sul mercato restano anche Emanuelson, Uçan e Sanabria, gli ultimi due da piazzare in prestito. Per l’olandese è sempre valida la proposta dell’Atalanta che prenderebbe volentieri pure il centrocampista turco. Sanabria, impegnato nel torneo Sudamericano Sub 20, ha un paio di offerte in Italia e altrettante in Spagna dove preferirebbe trasferirsi. L’unica Roma che ha visto finora è quella Primavera.