GASPORT (A. GOZZINI/C. LAUDISA) - Il Destro stavolta è un gancio di mercato. Dopo Cerci, il Milan ne avrebbe bisogno per provare a stendere l’agguerrita concorrenza al terzo posto. E per aumentare la potenza dell’attacco l’ultima idea porta a Mattia Destro, che per liberarsi della presa della Roma potrebbe non avere bisogno di arrivare allo scontro. Il centravanti ha iniziato il nuovo anno nello stesso modo in cui aveva chiuso il 2014: a fine dicembre scorso, all’Olimpico contro il Milan, aveva cominciato seduto in panca. A Udine, primo viaggio del 2015, ha osservato per 90’. Per lui, un colpo basso: Destro, e non lo aveva mai nascosto, punta a giocare con continuità. Al Milan il centravanti titolare è Menez, attaccante che unisce i gol al movimento, Destro è un peso massimo dell’area di rigore: possono combattere per la stessa causa.
PRETESE Destro ha la stima di Garcia che però non si traduce in un impiego costante. Per questo anche la Roma sembra aver abbassato la guardia: non vuol dire che si lascerà sfuggire l’attaccante ma che, rispetto a qualche settimana fa, ha assunto una posizione più morbida. Un colloquio nella serata di ieri tra Sabatini, d.s. giallorosso, e Vigorelli, manager di Destro testimonierebbe il cambio di strategia. Ma soprattutto è il contatto delle ultime ore tra Sabatini e Galliani a far sperare i milanisti. Da Roma potrebbero accettare di trattare sulla base del prestito con diritto (o obbligo) di riscatto già fissato a 15 milioni. Ci vorrebbe tempo (magari la discussione andrà avanti fino agli ultimi giorni di gennaio) ma sarebbe già una grandissima apertura: in un incrocio avvenuto prima di Natale la corte del Milan era stata subito respinta. E c’era stato pochissimo da fare anche quest’estate, quando uno scatto fissò Galliani, a.d. rossonero, a colloquio a Forte dei Marmi con Sabatini: in riva al mare non si trovò alcuna base su cui costruire una trattativa. Destro nel frattempo aspetta: la Panini ha voluto il suo volto tra i giocatori della Roma nati dal 1990 in poi per la copertina del nuovo album calciatori; intervenuto all’evento, al presentatore che gli fa l’«in bocca al lupo per il futuro» lui replica: «Crepi». Stop.
PAZZINI E SAPONARA Tra le condizioni necessarie perché si realizzi il colpo di Destro c’è la partenza di un’altra punta in rosa, Pazzini. Si erano messe in fila Samp, Schalke e pure Burnley, senza però trovare una linea d’intesa: alle pretendenti non dovrebbe unirsi la Roma, che pure ne aveva valutato la candidatura per poi scegliere di puntare su altri profili. Se Pazzini è una riserva di prestigio, Saponara può essere inserito tra i giocatori in esubero. Inzaghi lo ha sempre considerato moltissimo, ma le lodi alla duttilità tattica si sono poi tradotte in un’unica uscita da titolare (nella sconfitta interna contro il Palermo). Così in un incontro nella tarda mattinata di ieri Adriano Galliani e Pantaleo Corvino, nuovo d.s. del Bologna hanno definito le basi di un accordo: prestito con diritto di riscatto, se ne riparlerà nei prossimi giorni (anche se Saponara, su Instagram, sembra già passato ai saluti: «La vita è fatta di cicli che finiscono, di cose che sono state e non possono, semplicemente, più essere»). Altri restano gli esuberi rossoneri, Albertazzi, Zaccardo, magari Niang (dei tre certamente il più corteggiato) anche se il discorso esce da Milanello e coinvolge tutta la A. Lo spiega così Adriano Galliani: «Ventotto anni da dirigente rossonero, tra sessioni d’estate e d’inverno ho visto almeno sessanta mercati. Ma mai come questa volta vedo una forbice così ampia: c’è molta più offerta che domanda, con i prezzi che finiscono per calare. Tutti i club hanno almeno tre, quattro, anche cinque esuberi, con la conseguente, disperata, necessità di piazzarli. Abbiamo tutti troppi giocatori sotto contratto, ben venga la riduzione delle rose a venticinque calciatori: in qualche anno potrà ovviare a questo problema».