GASPORT (A. CATAPANO) - C’era più di un sospetto che il Casms — Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive — avesse preso dopo i fattacci del derby un provvedimento quantomeno cervellotico («Surreale», in realtà, il commento che circola tra gli addetti ai lavori). Ieri, guardando le due curve dell’Olimpico durante Lazio-Napoli, quel sospetto è diventato una certezza: poche centinaia di tifosi in Nord, chiusa ai non possessori della tessera del tifoso; qualche migliaio in Sud, per i sostenitori biancocelesti la «curva Maestrelli», aperta anche a quegli stessi non possessori, sempre che sprovvisti di un abbonamento. Una condizione che non ha frenato l’emigrazione (ma senza striscioni e segni di riconoscimento) degli ultrà laziali, molti dei quali l’estate scorsa hanno scelto di non abbonarsi in protesta contro Lotito. Un fatto noto, che il Casms ha trascurato al momento di scegliere il grado di chiusura delle curve dell’Olimpico. Ed era del tutto evidente che lo stesso giochino avrebbe potuto proporlo la Roma, domani sera per la sfida di Coppa Italia con l’Empoli. I non possessori della tessera del tifoso non potranno accedere alla Sud, ma avranno a disposizione gli altri settori dell’Olimpico (non la Nord, che resterà chiusa). Come quelli che nei giorni scorsi, sfruttando l’inspiegabile ritardo con cui è arrivato il provvedimento del Prefetto Pecoraro, avevano già acquistato un tagliando di curva Sud e ora potranno farselo rimborsare o scambiarlo con un altro settore.
AVANTI C’È POSTO O provare a violare il divieto di accesso e scoprire che è stato pure facile. È accaduto ieri, a molti abbonati in Nord (ovviamente sprovvisti di tessera del tifoso). E non hanno dovuto fare nulla di particolare, se non consegnare all’ingresso l’abbonamento e aspettare che il tornello si aprisse, con tanto di semaforo verde. Un sistema impenetrabile, non c’è che dire. Come se non fosse noto a tutti, pure questo.