GASPORT (M. CECCHINI) - Silenzio, è andata in scena la tragedia. Per qualche ora le polemiche fra Roma e Juve, il web trucido che sfrutta il dramma di #MafiaCapitale per parlare di arbitri, le ironie su #ErSistema, insomma tutti gli sguaiati ruggiti del calcio italiano a cura dei leoni dell’etere o della tastiera sono andati in standby. A Trigoria si è parlato di altro. Dei morti di Parigi, del terrorismo islamico, di questo mondo alla rovescia in cui preoccupano più i calci di rigore che la libertà d’espressione. Da francese, Rudi Garcia è rimasto molto colpito dall’accaduto e a pranzo ne ha parlato anche col direttore generale Baldissoni e il direttore sportivo Sabatini. Un altro ad avere sofferto la notizia, raccontano, è Miralem Pjanic, che da bosniaco di fede musulmana si sente lontano miglia e miglia dal fanatismo degli assassini. Ovvio però che la vita vada avanti, e per il talento giallorosso questo significa restare sintonizzato su questa splendida avventura che ha come traguardo lo scudetto e, in prospettiva, ascoltare quelle sirene estere che più potrebbero essere confacenti al suo profilo.
ASSALTO LIVERPOOL E’ di questi giorni, infatti, il sondaggio effettuato dal Liverpool con l’entourage del giocatore. La notizia è ghiotta, tanto da essere rimbalzata subito in Bosnia, dove Pjanic è una specie di eroe nazionale. Il club inglese cerca un giocatore di grande rilievo a centrocampo che raccolga l’eredità di capitan Gerrard, che a giugno volerà a Los Angeles per fine contratto. Per lui l’offerta sarebbe importante sia dal punto di vista dell’ingaggio, oltre quattro milioni, che dell’offerta alla Roma, oltre trenta milioni. Diciamo subito però che difficilmente il matrimonio si farà, perché il centrocampista giallorosso aspira a un club che possa arrivare (e restare) stabilmente nell’élite del calcio europeo, cosa che i «reds» al momento non sono in grado di assicurare.
TENTAZIONE BAYERN Tutt’altro discorso rispetto a quello che il Bayern Monaco sarebbe in grado ad assicurare al giallorosso. Non è un mistero che Pjanic piaccia tantissimo a Pep Guardiola, tant’è che a Trigoria gira da mesi l’aneddoto che vuole l’allenatore aver detto al bosniaco: «Ti porterò a Monaco». Che il centrocampista sembri perfetto per le strategie dell’ex allenatore del Barcellona, sembra cosa scontata, ma fra la parola e l’azione c’è un universo di distanza. Detto che la destinazione sarebbe gradita anche per la possibilità di ritrovare l’amico Benatia, c’è da dire chiaramente come Pjanic a Roma stia benissimo e quindi la sua possibilità di muoversi sarebbe legata solo a situazioni economicamente molto vantaggiose e professionalmente assai stimolanti.
VERSO IL DERBY Al momento gli stimoli sono tutti per il derby, che ovviamente per la Roma significa tanto. Miralem, tra l’altro, ha un ricordo agrodolce strettamente personale, visto che due stagioni fa ha segnato un gol su punizione da centrocampo nella Stracittadina disputata agli ordini di Zeman, togliendosi anche lo sfizio di mandare a quel paese l’allenatore boemo che non lo aveva schierato titolare. D’altronde il bosniaco ha piedi fatati (2328 passaggi in Serie A, nessuno come lui) e grinta da vendere (86% di contrasti vinti nel 2014, nessuno come lui). Proprio quello che serve per vincere una sfida da fioretto e sciabola come il derby e consolidare la chiesa giallorossa al centro del villaggio calcistico italiano. Roba da urbanisti di primo livello. La Lazio è avvisata: Pjanic non ha voglia di fermarsi adesso.