LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) La complicata trasferta di Genova acquista significati ulteriori, dopo l’uscita dalla Champions della Roma, appesantendo di responsabilità un gruppo ora chiamato a riscattarsi in campionato. E il tecnico Rudi Garcia deve fare i conti con una formazione che non è mai la stessa, tra infortuni, acciacchi e scarso rendimento di alcuni giocatori.
Il Genoa è terzo in classifica, squadra in un buon momento di forma, e il tecnico giallorosso dovrà gestire anche la reazione psicologica dei suoi, dopo l’uscita dall’Europa dei grandi. Lo spogliatoio era piuttosto abbattuto, mercoledì sera, dispiaciuto per un’eliminazione che sa di ridimensionamento, almeno nel confronto con le big. Ripartirà da Totti, Garcia, che nonostante l’età continua a essere il vero punto di riferimento della squadra, giocatore che regge sulle sue spalle il gioco e le sorti di un gruppo in cerca di leader, la cui alternativa è un Destro che non riesce a entrare nei meccanismi offensivi e difensivi, sembrando sempre più un corpo estraneo.
«Una serata triste, contro il City — il commento su Facebook di Holebas — ma non sei battuto quando perdi, sei battuto quando molli. Rialziamoci e lottiamo: forza Roma!». Il greco è ormai il terzino sinistro titolare, dopo l’evidente bocciatura di Cole, neanche in panchina contro il Manchester City. L’inglese a gennaio potrebbe trasferirsi nel campionato statunitense, con Sabatini che dovrà trovare un altro esterno. Anche di questo ha parlato pallotta ieri con il direttore sportivo e il direttore generale Baldissoni, in un vertice di mercato condizionato per forza di cose dal mancato incasso dei dieci milioni che sarebbero entrati con l’arrivo agli ottavi di finale Champions.