La Roma torna a vincere e convincere all'Olimpico grazie al successo casalingo contro il Torino. I giallorossi hanno ritrovato, oltre al gioco, anche l'olandese Kevin Strootman. Garcia e i suoi ragazzi ora possono risposarsi meritatamente, considerando che avranno tempo per recuperare gli infortunati senza aver perso punti rispetto alla Juve, che ha travolto in casa il Parma.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LA REPUBBLICA (G. MURA)
Sette gol sono tanti. Il Parma è poca cosa ma la Juve scoppia di salute. Alle sue spalle la Roma non fatica nel 3-0al Torino e il Napoli chiude una settimana quasi perfettavincendo a Firenze econquistando il terzo posto. (..) La Roma gioca un'ora e si allena nella restante mezza. Docile Torino, bene solo Bruno Peres, ma per chi opera dalle parti di Cole non è una novità. Un'intesa Totti-Torosidis e due tiri da fuori ( il professor Keita e Ljajic ) sono più che sufficienti. Olimpico in piedi, giusto, per salutare il ritornodi Strootman dopo otto mesi (...)
LA STAMPA (G. GARANZINI)
(...) Meno ridondante, ma non meno autorevole la risposta serale della Roma. Non era facile ripartire da due sconfitte nette, anzi nettissime, come quelle di Napoli e Monaco. La squadra di Garcia ci è riuscita, in meno di mezz’ora, chiamando al gol non due specialisti ma due incursori di buona volontà come Torosidis e Keita. Che è poi la principale delle differenze tra la Juve e la Roma. Da una parte una squadra, la Juve, fondata sulle vocazioni dei singoli, senza per questo frustrarne le libere interpretazioni. Dall’altra il contrario: le libere interpretazioni dei singoli messe al servizio di un’idea di gioco pensata per esaltarle, e insieme per circoscriverne i limiti. Di fronte c’era il Torino, alle prese con un momento non facile che le vittorie di Chievo e Empoli hanno contribuito a rendere anche più complicato. Ma il Toro, nel suo piccolo, era partito come in questa fase meglio non avrebbe potuto: se però primaTorosidis e poi Keita ti infilano a velocità doppia mentre tu ti preoccupi dei Gervinho, dei Totti e dei Pjanic, le colpe in fondo sono relative. Con Cerci e Immobile in agguato, i Torosidis e i Keita se ne sarebbero stati sulle loro. Così hanno potuto fiondarsi in area granata a cuor leggero, e sommare la loro scelta di tempo alle qualità degli attaccanti di ruolo (...)
GAZZETTA DELLO SPORT (S. VERNAZZA)
D'accordo, Juve supersonica, ma vogliamo parlare del Napoli? Scavalcata la Sampdoria, terzo posto in solitudine. Non c'è dubbio che la squadra di Benitez sia favorita per la terza piazza, però ci viene il dubbio che ci sia dell'altro, che il Napoli covi la grande rimonta. Primo obiettivo, il secondo posto della Roma. (..) ma se il Napoli, nella sua folle rincorsa, andasse oltre e si ritrovasse a competere per lo scudetto con l'«irraggiungibile» Juventus e con la Roma oggi seconda? A pensarci bene, perché no? Mancano 27 giornate alla fine e ci sono 81 punti in palio. A quest'altezza della stagione un distacco di sette lunghezze è colmabile. Molto dipenderà da come il Napoli arriverà allo scontro diretto contro la Juve, alla penultima giornata d'andata, nel fine settimana del 10-11 gennaio. (..)
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Classifica alla mano, si è ricomposto il terzetto delle migliori: Juventus, Roma e Napoli. Come l’anno scorso e come immaginato anche in apertura di stagione, sono queste le squadre più attrezzate per contendersi scudetto e piazza d’onore. Dopo un inizio incerto il Napoli di Benitez è rifiorito, ha dato continuità ai risultati e, prendendo slancio dal successo sulla Roma, si è subito confermato a Firenze, riprendendosi con piglio il ruolo di terza forza.
È un campionato variegato a cominciare dalle maglie: blu e nera (in casa?) per Juventus e Roma, verde per il Parma, amaranto per la Lazio e rosa per il Cesena. Potere e logiche del marketing. Se ci si distrae davanti alla tv si rischia di fare una gran confusione, la stessa che si ha quando bisogna valutare il peso e i risultati delle squadre. Vedi la Juventus annientare il Parma e non capisci perché tanta forza e personalità si ammorbidiscano in Europa. La Roma sembra persa e la ritrovi spavalda che liquida il Torino. Senti parlare del Milan con toni che osservando classifica, risultati e prestazioni ti chiedi dov’è l’errore. Ti aspetti a Empoli una Lazio gagliarda, pronta a confermare le sue ambizioni, e invece si addormenta per un tempo, come nelle occasioni decisive del match.
Cercando risposte quella più convincente è la mediocrità. Ci sforziamo di trovare protagonisti e qualità che purtroppo scarseggiano. I talenti sono pochi e il nostro calcio non ne aiuta la crescita. Preoccupati della tattica e del risultato, le partite sono giocate a ritmi lenti, con squadre votate per lo più a distruggere, ben coperte nella propria trequarti, in attesa del guizzo giusto. Non è difficile capire perché soffriamo in Europa. Per Conte la scelta di chi convocare non deve essere semplice.
s. vernazza gasport