LA REPUBBLICA (F. ANGELI) - Prefetto Giuseppe Pecoraro, l’affare stadio è in dirittura d’arrivo. Ma, sembra di capire che, senza il suo placet, può saltare tutto.
È così? «È ovvio che un’eventuale bocciatura da parte della Commissione sarà un impedimento alla realizzazione dell’evento. Il problema è questo: per la realizzazione di stadi o la ristrutturazione di teatri, insomma tutto ciò che è aperto al pubblico, è necessaria una sorta di agibilità della Commissione di vigilanza di pubblico spettacolo».
Da chi è presieduta? «Dal prefetto, dunque nel caso specifico da me, e dal suo delegato. La commissione ha anche ingegneri della Regione e del genio civile, funzionari dei vigili del fuoco e della polizia di stato e, per gli impianti sportivi, c’è un rappresentante del Coni ».
Quali sono i dubbi su questa struttura? «C’è da valutare se la struttura è in grado di ospitare uno o più grandi eventi in via occasionale o permanente ai fini della sicurezza. Sicurezza non solo sotto l’aspetto pubblico della massa di persone ma anche del singolo spettatore. Proprio per questo nella Commissione è necessaria la presenza di vigili del fuoco e della polizia e di ingegneri che valutano tutta una serie di cose, come le uscite di emergenza e le barriere architettoniche, tanto per citarne alcune ».
E i requisiti questo stadio li ha? «Io ho suggerito che il progetto, nel momento in cui diventa definitivo, sia visionato anche dalla Commissione in modo tale che se ci sono delle modifiche da fare per le esigenze di sicurezza, si fanno. Perché dire no quando è stato già realizzato? E’ opportuno che la Commissione faccia prima queste valutazioni, piuttosto che dopo».
Dunque lei ha richiesto al Comune di sottoporre il progetto alla valutazione della Commissione da lei presieduta? «Esatto».
E cosa le hanno risposto dal Campidoglio? «Il comune ha detto che inserirà nella delibera come prescrizioni le uscite di emergenza ed eviterà che ci siano difficoltà per l’afflusso dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine. Oltre a garantire il rispetto del flusso della viabilità, soprattutto per quanto riguarda il raccordo anulare».
La scelta del luogo dove verrà realizzato le sembra buona? «Questa valutazione non rientra nelle mie competenze ma in quelle di Comune e Regione ».
E se qualcosa, sulla carta, non convincesse lei e la Commissione? «Laddove mancassero i requisiti per la sicurezza, ci saranno grosse difficoltà: la Commissione potrà dire di no e chiedere delle modifiche al progetto».