La Roma alza il muro contro il muro di Mehdi Benatia. Non risponde ufficialmente alle accuse, per non alimentare il dibattito e le polemiche. Benatia non è in vendita, ma non esistono trattative per un rinnovo del contratto, garantiscono a Trigoria.
La storia della promessa di Baldissoni, invece, sarebbe falsa, tanto più che l’atto formale (la firma) sarebbe avvenuto a distanza, con la Roma a Trigoria e Benatia a Parigi, e il contratto inviato via fax. Sarebbe invece stata la Roma a offrire un aumento di stipendio di circa il 50%, da 1,2 netti a 1,8 netti a stagione, che il giocatore ha bollato come «ridicolo». Le indiscrezioni circolate ieri di un accordo economico con il Manchester City non trovano conferme, anche se è vero che soltanto il City finora ha mosso passi concreti. A Trigoria non è ancora arrivata un’offerta ufficiale. Quindi parlare adesso di 20, 30 o 40 milioni ha poco senso. Per andare via, Benatia deve portare alla Roma una proposta importante, intorno ai 30 milioni. Nel frattempo, dopo Benatia e Gervinho e dopo i rinnovi di Pjanic e (ancora da annunciare) Castan, è stato il clan di Destro ad affacciarsi nelle stanze del potere romanista. Destro guadagna 1,3 milioni netti a stagione, sotto la media della rosa, e ha un contratto che scade nel 2017. Alla fine potrebbe essere accontentato perché Sabatini per questo centravanti stravede e non ha alcuna intenzione di lasciarselo sfuggire.
(corsport)