E' l'uomo per te

27/03/2019 alle 18:09.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Sarri, Giampaolo, Montella, Blanc, Fonseca, Gasperini, Espirito Santo. E poi Massara, Petrachi, Campos, Osti, Ausilio, Faggiano. Bravi e bravissimi allenatori. Bravi e bravissimi direttori sportivi. Ma c’è un ma. Per ognuno di loro c’e, almeno, un ma. Quel ma che si insinua nei discorsi sulla Roma da qualche anno a questa parte, il ma che alimenta i dubbi, che ti sottrae certezze, il ma che ti lascia, di fondo, un senso di incompiuto. Ottima scelta, ma…

Esistono momenti in cui la necessità si sposa con l’obbligo non scritto. Momenti storici in cui è vietato sbagliare strada. La Roma duemiladiciotto-duemiladiciannove ha condotto non a risultati accettabili ma a un bivio. Una strada porta alla meta. L’altra conduce al burrone. Colpa dell’idea bislacca di costruire una squadra “alternativa”. Mesi e mesi a dividersi fra chi piangeva e e chi ne benediva la partenza. Solito gioco rionale capitolino. Trascurando, quasi tutti, purtroppo anche a Trigoria, l’unico aspetto che ha condotto al semi sfacelo attuale. Aldilà della portata dei nomi dei partenti, il vero grande male della squadra è stato il pessimo assortimento della rosa, partorito da chi l’ha allestita male e gestita peggio, con la conseguenza delle piaghe d’Egitto da scontare oggi e chissà per quanto ancora nell’attuale campionato, piaghe che si manifestano attraverso una classifica obbrobriosa e una serie di infortuni a catena che non ammette alibi.

Guai a commettere nuovi errori. Da settimane si parla del mercato dei direttori sportivi. Anomalia tutta romana. Meglio Petrachi o Campos? Occhio a Osti e Ausilio. E se ripartissimo da Massara? Quisquilie. Chiunque porterebbe una buona competenza, ma tanto il direttore sportivo è un esecutore dei diktat societari, inutile pretendere miracoli. E poi c’è l’allenatore. Sarri il preferito, occhio a Giampaolo. E se fosse straniero? D’altronde se a inizio marzo hai già mandato a gambe all’aria la stagione, di qualcosa si dovrà pur parlare. Perché gli altri inseguono ancora obiettivi, si giocano la finale di Coppa Italia o un quarto di coppa europea. La Roma prega affinché non ci siano altri infortuni al polpaccio e prega che davanti qualcuno rallenti cedendo l’oramai agognato quarto posto.

In questo quadro apocalittico serve una pennellata d’autore. Serve il top manager che non c’è mai stato. Serve . O uno all’. Immaginate fosse lui il tecnico. La vicenda direttore sportivo avrebbe la stessa quasi morbosa attenzione che catalizza oggi? Oppure “il tecnico è , per il diesse ‘fate’ voi”? Serve l’uomo forte che spazzi via i ma. Che tolga alibi ai calciatori, che sgomberi il campo dagli equivoci. Un tecnico alla . O magari proprio . L’uomo per la Roma. Fatto apposta per la Roma.

In the box - @augustociardi

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