LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Qual è il confine tra la ponderata convinzione e l’ottusità? È la domanda che forse si sono già posti coloro, fra cui il sottoscritto, che nonostante tutto continuano a essere certi che la Roma non sia una squadra debole, o così poco forte. Nonostante sei mesi in cui, a metà settembre come a fine febbraio, ha continuato a partorire partite orrende. Sei mesi di autolesionismo feroce, da psicanalisi. Sei mesi che sono bastati a molti per il salto della barricata, per farsi accogliere, previo bagno purificatore, tra la schiera di chi va predicando da fine agosto che la squadra sia debole, e che quindi è giusto che al limite possa giocarsi punto a punto il quarto posto. O tra coloro che addirittura hanno abdicato dopo aver visto il Milan non solo rafforzarsi a gennaio, ma iniziare a inanellare vittorie e prove convincenti.
Chi ha cambiato idea si sarebbe arreso all’evidenza? O ha accettato per sfinimento? In ogni caso, nessun biasimo. Anche se vinci con Bologna e Frosinone, ti rendi conto delle difficoltà che la Roma palesa contro chiunque, concedendo campo e porta a chiunque. Che si chiami Ciano o Piatek, Santander o Chiesa. Nel dubbio, meglio ammettere l’errore, ma per ottuso non voglio passare, avrete pensato. Poi ci sono i giapponesi sull’isola che non si rendono conto che la guerra è finita, tra cui il sottoscritto. Pazzi? Visionari? Ottusi? Forse. Supportati però dalla convinzione che la Roma nonostante non sia bene assortita, soprattutto a centrocampo, avrebbe avuto i mezzi per fare un campionato diverso.
Il Napoli e così tanto superiore alla Roma? Al punto da staccarla negli ultimi campionati di oltre venti punti complessivi? E l’Inter? Falcidiata da crisi di spogliatoio, mai del tutto spallettizzata in campo, perennemente in bilico fra l’esplodere e l’implodere? Vogliamo parlare del Milan? Ora vola, ora Piatek fa gol anche bendato e con gli arti legati. Ma prima? La Roma continua a essere considerata, da coloro che sono sospesi tra logica e ottusità, una squadra che ha reso forse al quaranta per cento delle sue potenzialità, in un campionato in cui pur giocando male e continuando a concedere occasioni al primo che passa, da un paio di mesi sta facendo praticamente gli stessi punti della Juventus. L’ultima che l’ha battuta.
Quello che resta del campionato non darà risposte all’enigma, gli assertori della teoria di una Roma forte continueranno a essere visti come si guardano quelli che in strada parlano da soli, ma non importa. Si consolerebbero se la vita gli concedesse la possibilità di assistere a una realtà parallela, in cui poter vedere questa squadra, questi calciatori, con un’organizzazione diversa, con una fase difensiva degna del nome. I presunti ottusi non mollano. Fatevene una ragione. La camicia di forza datecela di colore bianco. Teniamo all’eleganza.