Così è (se vi pare)

19/02/2019 alle 18:05.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Vinci col ma vedi i fantasmi. Retaggio di una stagione in cui ti danni perché non riesci a capire se sei fuori dal tunnel. Fai praticamente gli stessi punti della negli ultimi due mesi, ma non riesci a goderti appieno la partita che ti tiene in scia al Milan e ti fa distanziare Lazio e Atalanta. Questa stagione rimarrà fino alla fine condizionata dai primi quattro mesi. Quelli in cui hai giocato male, regalato gol e punti, perso posizioni. Va così.

In altri tempi si sarebbe parlato di vittoria (quasi) da grande: soffri, ma nonostante l’avversario disperato ti sorprenda, porti a casa l’unico risultato utile. Invece no. Perché c’è sempre il timore della ricaduta. Nonostante i tentativi di cura che almeno in termini di punti sembra sortire effetti positivi, alla prima lineetta di febbre sospetta pensi al peggio. Rivedi nella testa il film sul calvario. Ma alla fine hai vinto. Era necessario. Non serve altro. Inutile a febbraio inoltrato auspicare solidità permanente e identità acclarata. Devi abituarti alle montagne russe.

C’è un quarto di finale di da ottenere, c’è un piazzamento in Serie A da raggiungere. Anche se a decidere la partita è il tuo e sul tabellino alla voce marcatori trovi un terzino e un difensore centrale. Anche se per l’ennesima volta hai cambiato in corsa uomini e moduli tattici. Fra tre mesi cala il sipario sulla stagione. Si tireranno le somme. Oggi si sta in sospeso. Sai che in pochi giorni, fra derby e Oporto, puoi dare un senso a parecchie cose o certificare che sarà stato vano attendere in sospeso che si compia il destino. Il quarto posto non ti manda al Circo Massimo ma ti evita l’inferno. Il quarto di finale non ti fa alzare una coppa ma ti consolida in Europa, ti consegna un pieno di positività da riversare in Serie A.

D’altronde il Milan ha trovato il bomber che non è stato Higuain ma non è il Manchester City. E tutto sommato l’ che è tornata a vincere due partite consecutive somiglia sempre di più a una commedia dei De Filippo. Nella vita, a volte, bisogna farsene una ragione. Quest’anno va così. Avvelenarsi dopo una vittoria più fortunata che meritata non deve storcere l’umore. Contare le palle gol del e constatare che contro di te ha creato più palle gol di quelle costruire in tutto il campionato non ti offre la soluzione a problemi atavici che stai provando a mascherare, a nascondere. Tre mesi da vivere durante i match con la macchinetta elettronica della pressione accanto al telecomando Sky (non portatela allo stadio, ve la sequestrerebbero all’ingresso), poi si vedrà.

Servivano tre punti col ? Sono arrivati. I sofismi a questo punto non muteranno gli scenari. Oppure rifugiatevi nella pirandelliana realtà soggettiva, rappresentata come un fantasma. Nessuno vi vieterà di credere che le cose possano essere diverse da ciò che ci mostra il campo, che rappresentano il dato di fatto. Che sembra proprio non possa cambiare.

In the box - @augustociardi