LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Proviamo a fare ordine. Per capire dove finiscono i fatti, quando si entra nei luoghi comuni, perché si sfocia nelle leggende metropolitane. Tipo “Roma mangia gli allenatori”. “Roma è una piazza difficile”. “Non può pagare sempre il tecnico”. Anno di disgrazia 2004: Fabio Capello passa all’odiata Juventus. Si aprono le danze.
Prandelli neanche inizia il campionato: gravi problemi familiari. Völler fa un favore a una vecchia fiamma, poi capisce che non basta essere il Tedesco volante per allenare: cambierà mestiere, farà il manager. In Germania. Ecco Delneri, appena cacciato dal Porto. Verrà messo alla porta anche dalla Juventus. Si chiude con Bruno Conti. Prima esperienza di Spalletti, che resta quattro anni, tantissimi. Poi il rapporto si logora, la Roma club vive momenti difficili, arriva Ranieri. Sì, il tecnico che verrà esonerato neanche un anno dopo aver compiuto l’impresa delle imprese con il Leicester. Stava per compierla anche a Roma, poi il secondo anno, spesso fatale per lui, oltretutto col club sempre più in difficoltà, si dimette. La squadra è allo sbando, promosso Montella. Amato da tutti, meno che da qualche dirigente romanista. Non si prosegue con lui. Non per colpa della piazza. Luis Enrique, l’uomo giusto nel momento più sbagliato. In questo caso, è vero, c’è un pregiudizio neanche troppo velato. Non lo aiutano i risultati. Il cordone ombelicale col Barcellona diventa un elastico, dopo un po’ tornerà in Catalogna, dimostrando però che non tutto è riproducibile a ogni latitudine.
Zeman + Andreazzoli: la stagione 2012-13 si commenta coi risultati. E in campo non andavano i tifosi della “piazza difficile”, ci andava Tachtsidis. Ci andava Goicoechea. Garcia parte benissimo, conquista tutti. Poi entra in rotta di collisione con la proprietà, che pure dopo averlo messo alla porta non gli risparmierà critiche. Spalletti e i numeri record. Durante la sua seconda avventura giallorossa hanno sbagliato tutti: lui, il club che assisteva inerme alla faida interna con Totti, Totti, chi lo fischiava nonostante collezionasse punti. La Roma però voleva confermarlo, lui, Mister “famo sto stadio”, aveva già in tasca un accordo con l’Inter.
Dodici allenatori prima di Di Francesco. Luis Enrique e Spalletti gli unici ad aver avuto problemi con la piazza. Prandelli, Völler, Conti, Montella Andreazzoli sono stati titolari di interregni. Ranieri ha fatto…Ranieri. Roma non mangia gli allenatori. È una leggenda metropolitana. Spesso la Roma ha avuto allenatori non all’altezza. O fuori contesto. Per cause sempre diverse tra loro. Ah, dal 2004 la Juventus ha cambiato 8 allenatori (troppi considerando gli ultimi anni di vittorie da record?), l’Inter 13, il Milan 11, il Napoli “appena” 7, ma nei dieci anni precedenti ne aveva alternati addirittura 17.
In the box - @augustociardi