Intollerabile

25/11/2018 alle 19:52.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Se i calciatori della Roma credono di avere meritato un rigore, facciano come quelli dell’Udinese dopo il gol annullato, quando pur avendo torto marcio hanno accerchiato l’arbitro con la bocca schiumante rabbia. Invece i calciatori della Roma allargano le braccia come massimo gesto di dissenso, e poi ridono come dire “non ce lo date mai”. La gestualità è importante. Non quella dell’allenatore della Roma che al minuto ottantasette, sotto di un gol con la terzultima in campionato (le pericolanti vorrebbero sempre giocare con la Roma di Di Francesco per nutrire chance di salvezza), continua a urlare schemi affidandosi ai movimenti delle mani, coi giocatori che in quel frangente, da che calcio è calcio, tra stanchezza, trance agonistica e disperazione tutto sentono fuorché indicazioni tattiche urlate da bordo campo.

La Roma di Di Francesco in campionato è un problema grosso. Non si può più negare. Piatta. Ammorbante. Non competitiva. Ripetitiva nel tentativo quasi sempre fallimentare di tradurre in azioni quello che il suo allenatore chiede attraverso “il suo calcio”, “il suo gioco”. C’è ancora qualcuno che si fa ingannare da un 77% di possesso palla? Più intrigante vedere nel 77 le gambe delle donne, come da smorfia. Perché in ambito calcistico la smorfia è di disgusto (semicit. Pallotta), la classifica una bestemmia, l’assenza di identità tattica e di convinzione un problema che va risolto immediatamente. Non è possibile che ogni avversario diventi uno spauracchio. Che si debba temere l’Udinese perché ha cambiato allenatore o la Spal perché ha un bravo allenatore o il Bologna perché il suo allenatore rischia il posto o l’Atalanta perché il suo allenatore la fa giocare bene.

Ora la Champions League, finora isola felice. Una stagione però non può prescindere da nessuna delle tre competizioni. Campionato (fallimentare), Coppa Italia (interessa ancora a qualcuno? Bravi, continuate a snobbarla dall’alto di una bassa e immotivata supponenza), Champions League. Altrimenti tanto vale pagare un terzo o due terzi di stipendio. La Roma di Di Francesco in campionato è un pianto. E questo oramai non si può più negare. Tra Boston, Londra e Trigoria stavolta si incazzerà qualcuno? O ci si limiterà a parlare di palla corta palla lunga e di tempi di aggressione, preparando il vernissage del martedì per Totti? Tanto per capire.

@augustociardi - In The Box