LR24 (MIRKO BUSSI) - Si sono rivisti a Verona, una delle prime destinazioni che ti propina google se gli domandi di un posto dove portare la propria compagna. Il primo appuntamento fu sempre col Verona di mezzo, stavolta l’Hellas, per uno speed-date di un quarto d’ora all’Olimpico. Quindi di nuovo a Verona, quasi tre mesi più tardi, durante i quali ci sono stati soltanto brevi sguardi davanti a Spal e Genoa per meno di mezz’ora in tutto. Sono tornati a dicembre, Schick e Dzeko, uno vicino all’altro, uno sotto all’altro. Per conoscersi, esplorarsi, approcciarsi, con l’universo romanista che s’è fermato a guardarli, sperando in uno sguardo d’intesa che determinasse la scintilla in grado di farli riprodurre a breve. Un’ondata di ormoni che scompigliasse la messa in piega ordinata dell’attuale 4-3-3, donandole un look più selvaggio. Una pillola blu offensiva che rialzi le natalità realizzative della Roma.
Sotto la casa di Giulietta, sede dell’amore che supera ogni contrapposizione, di famiglia e si spera tattiche, negli anni 2000 si lascia un segno del proprio passaggio spalmando un chewing gum su una delle facce del palazzo. Magari quell’unico contatto tra Dzeko e Schick, che hanno scambiato un solo pallone in mezz’ora, è stata proprio la gomma da masticare appiccicata dalla nuova coppia. Sabato sera pare abbiano prenotato un tavolo per due nell’attacco romanista, poco importa chi farà il primo passo, chi sposterà la sedia a chi o come riusciranno a combinare i rispettivi impegni: conta che i loro talenti facciano all’amore, ridando nuova fertilità alla Roma.
@MirkoBussi - In The Box