Dimenticando Orsato

04/09/2017 alle 21:36.
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Se la pensasse che gli scricchiolii difensivi siano temporanei e che nel frattempo va bene vincere perché prima o poi si torna alla perfezione della terza linea, rischierebbe di abdicare: Bonucci non c’è più, Barzagli sovente è come se non ci fosse, Chiellini spesso c’è, ma in infermeria.
Se il pensasse solo all’autocompiacimento senza riflettere sul primo tempo con l’Atalanta, falsariga di troppi blackout degli ultimi due anni, vanificherebbe la stagione in cui, per (quasi) tutti, raccoglierà i frutti del lavoro di Sarri. Se le milanesi guardassero soltanto la classifica senza ammettere di essere state anche fortunate (l’ fortunata e graziata), pure l’anno prossimo vedrebbero la in tv.

L’alfabeto degli errori di agosto inizia dalla A di attenuanti ma non deve trascurare la A di allarme. Rosso per tutti, quindi anche giallorosso. Ma come? La Roma votata al pragmatismo a Bergamo e a tratti persino sfavillante con l’, condannata da Orsato (con il VAR ribalteremo presto la piramide arbitrale, il capo arbitro sarà considerato quello davanti alla tv), deve rimuginare sui suoi errori? Quali? Risposte in serie: deve? Sì! Quali? Non tanti, ma evidenti.
La Roma non è stata sprecona, chiariamolo: tre pali e un rigore non segnalato da Orsato e non fischiato dal suo “collaboratore” Irrati li trasformiamo in ennesimi crediti da presentare alla banca di chissà quale baro destino cinico e meschino. La Roma che si è sciolta nel finale, consegnandosi all’imperfezione interista, va immediatamente cancellata. Sarebbe peccato mortale liquidare quei tremendi venticinque minuti se non dessero spunti di riflessione allo spogliatoio.

Sabato riparte un campionato in cui la differenza la faranno gli scontri diretti, con il 70% delle squadre vinci anche con Juan Jesus terzino o Higuain col fiatone al settimo del primo tempo. Se subisci il gol di un ingiusto pareggio, volti pagina mentre riporti il pallone a metà campo. Metti a verbale l’errore e volti pagina.
Ritrovando equilibrio. Perché questo forse sarà pure il campionato in cui la presenterà la più grossa sorpresa, quella dei gol subiti in numero maggiore rispetto al passato, ma se tu la imiti ti scappa via il campionato. E metti a rischio il piazzamento, il salvavita dei club italiani.

65 minuti di eccellente Roma”. Ok. Ma una squadra storicamente obbligata a restare a galla fino al centesimo, non si deve sgonfiare, non si deve disunire, non deve allargare le braccia come a dire “sta partita è simbolo della storia della Roma”. No. È capitato con l’, alla seconda giornata. A mai più. Perché un palo e un simil Orsato sono sempre in agguato lungo le vie del campionato. Se l’errore diventa tendenza sei costretto a giocare rincorrendo. Col fiatone. E con gli Orsato.

@augustociardi

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