LAROMA24.IT - Il ginocchio di Keita, dopo l'infortunio nel corso del match di ritorno contro la Fiorentina in Europa League, si è sgonfiato e oggi il centrocampista dovrebbe sottoporsi agli esami strumentali: si teme l'interessamento dei legamenti. Chi invece sembra essere sulla via del recupero è Maicon: il brasiliano deve dare garanzie alla società altrimenti si potrebbe decidere per la risoluzione consensuale del contratto, rinnovato solo ad ottobre.
Questione stadio: non preoccupano i tempi, bensì i soldi. Servono 500 milioni, altrimenti anche lo studio di fattibilità, approvato il 22 dicembre, farà fatica a diventare progetto esecutivo.
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Hi-Press è l’appuntamento fisso all’interno del nostro portale che fornisce la possibilità di districarsi al meglio nella rassegna stampa quotidiana. Come per gli highlights di una partita che in pochi minuti riassumono il ‘best of’ dei 90′, allo stesso modo vengono riproposti gli spunti salienti della carta stampata.
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La Gazzetta dello Sport - Francesco Oddi: Daniele Verde è un calciatore che ha un talento di cui lui stesso non si rende conto. Lo disse Rudi Garcia dopo la magnifica prova di Cagliari, all’esordio da titolare, lo conferma il diretto interessato, rammaricandosi che «non è un granché» il suo destro, che pure usa come pochi mancini sanno fare. O ammettendo di aver temuto di dover smettere, solo pochi mesi fa, quando non aveva la riconferma in tasca, dopo una stagione a guardare gli altri giocare, in Primavera. «E un bel po’ era anche colpa mia, che pensavo che il calcio fosse solo quello con la palla tra i piedi: correvo solo quando l’avevo io». La scorsa estate, in vacanza, quando le partite erano ancora lontane, matura la consapevolezza che mancava. «Mi sono reso conto che se non avessi cominciato con la giusta mentalità, il sogno si sarebbe interrotto, sarei dovuto andar via dalla Roma. Avevo paura».
Che sarebbe successo?
«Che forse avrei mollato il calcio. Auguro tutto il bene del mondo ai miei amici che stanno faticando per arrivare dove sono io ora, ma non so se ce l’avrei fatta a ricominciare e provare a risalire. Un altro ragazzo di Napoli che venne alla Roma con me, Serrone, è andato via, è passato all’Avellino, e ora ha trovato una squadra, e gioca in serie D». (...)
Dopo lo scavino che ha fatto segnare Ljajic a Cagliari, non corre più questo rischio. E ha esultato come se avesse segnato lei.
«Non sta bene che sia io a dirlo, ma mi è venuta una gran bella giocata, non mi sembrava neanche vero. Diciamo che Ljajic, segnando, ha fatto sì che se ne parlasse di più: ho esultato per l’assist» (...)
Però, rispetto all’anno scorso, ne ha fatta di strada.
«Era il primo anno di Primavera: il momento più duro da quando sono a Roma. Il più bello è stato il primo, nei Giovanissimi, con Vincenzo Montella. Ero appena arrivato, pensavo a divertirmi, e lui, oltre a farci lavorare quasi solamente sulla tecnica, mi ha fatto capire come ci si comporta in un club professionistico. Cosa bisogna fare, per scalare la montagna».
Una montagna che poteva essere altrove: lei è di Napoli, lo voleva la Juventus, è arrivato alla Roma.
«Al Napoli non ho mai detto di no: semplicemente non mi hanno mai contattato, nessun provino, niente. Alla Juve dovevo andare, ma c’era la neve, e saltò il provino. Prima che ne organizzassero un altro, si fece sotto la Roma: c’erano Bruno Conti, Montella e Muzzi, mi presero subito, senza perdere tempo. Per una nevicata: evidentemente la Roma era nel mio destino».
Il Messaggero: Preoccupa Keita: oggi se il ginocchio sinistro si sarà sgonfiato, dovrebbero essere effettuati nuovi esami strumentali. La prima diagnosi è stata distorsione ma il reale timore all’interno di Trigoria è che possano essere interessati anche i legamenti.
La Gazzetta dello Sport - Alessandro Catapano: Più che i tempi (comunque dilatati fino al 15 giugno, nuova deadline per la presentazione del progetto esecutivo), preoccupano i soldi. E non è una buona notizia. L’ottimismo di facciata, che anche ieri ha vestito l’incontro in Campidoglio tra il sindaco Marino («L’obiettivo resta posare la prima pietra nel 2015») e il braccio destro di Pallotta Mark Pannes («Non esistono problemi»), convince sempre meno. Detto brutalmente, lo stadio della Roma che dovrà sorgere a Tor di Valle ha bisogno di trovare subito circa 500 milioni di euro, altrimenti perfino lo studio di fattibilità che il 22 dicembre scorso ha ottenuto l’ok dell’Assemblea capitolina farà fatica a diventare progetto esecutivo. E, quindi, a ottenere dal Comune la conferma dell’«interesse pubblico», senza il quale l’opera muore prima di nascere. (...)
La Repubblica - Francesca Ferrazza: (...) Un po’ più lunghi i tempi di Maicon, che la prossima settimana dovrebbe tornare almeno a correre. Si sottoporrà solamente oggi agli esami strumentali, Keita, per vedere se c’è un interessamento dei legamenti del ginocchio infortunato contro la Fiorentina.
Leggo - Francesco Balzani: Dopo tanta palestra ora è pronto un programma di riatletizzazione per l’ex-interista, che contro il Napoli potrebbe rientrare tra i convocati anche se per rivederlo in campo bisognerà aspettare la trasferta di Torino del 12 aprile. Il ritorno del Colosso, terzo e (forse) ultimo atto di una stagione tormentata, chiacchierata e giocata a singhiozzo tra guai al ginocchio, trauma post mondiale (con tanto di cacciata dal ritiro brasiliano), voci di una condotta fuori dal campo non irreprensibile e un contratto che a giugno potrebbe essere rivisito col rischio di una risoluzione consensuale. La Roma, infatti, non ha gradito l’atteggiamento del terzino che dopo il rinnovo ottenuto il 16 ottobre (a 2 milioni a stagione), ha visto crollare il proprio rendimento. (...)
Il Tempo - Erika Menghi: (...) Oggi doppia seduta alla ripresa degli allenamenti (10 e 15.30), senza i nazionali. Holebas era partito con i connazionali Torosidis e Manolas, ma la Grecia l’ha rispedito indietro, perché avverte di nuovo male al costato. I due greci rimasti e Ljajic hanno solo 90 minuti in programma il 29 marzo e il 30 saranno a Roma. (...)