17 giugno 1981 - 35 anni fa la Roma vinceva la 4a Coppa Italia

17/06/2016 alle 18:52.
squadra-roma-1981

LAROMA24.IT (Federico Baranello) - La stagione 1980/81 è tra le più importanti nella storia della Roma. È una stagione in cui il club giallorosso esce definitivamente dall’essere considerato la “Rometta” e rivendica con forza un posto tra le “grandi”: è pronto a contrapporsi agli squadroni del nord. L’era Viola è già iniziata e in  questa sessione di mercato arriva un giocatore che apporta il cambio di mentalità necessario e tanto auspicato: Paulo Roberto Falcao.

Il campionato la vede autentica protagonista e solo il mai troppo digerito episodio passato alla storia come “Er go de Turone”, che segna in maniera incontrovertibile la nascita dell’antagonismo  e rivalità tra la e la Roma, la priva della gioia più grande.  La Coppa Italia è quindi un trofeo importante per ribadire le ambizioni capitoline nell’ambito del  calcio che conta. L’avventura in questa manifestazione inizia direttamente dai Quarti di Finale essendo la squadra giallorossa detentrice del titolo. Nel duplice scontro con la la Roma ha la meglio andando a cogliere dapprima la vittoria a Firenze per 1-0 con gol di Di Chiara all’86’ e poi impattando per 0-0 tra le mura domestiche.

Approda quindi in semifinale dove incontra la   e il primo incontro si svolge a Torino dopo solo diciotto giorni dall’episodio contestatissimo del gol annullato a Turone. Qui la Roma s’impone per uno a zero, regolando in qualche modo quanto successo in campionato, con rete di . Il successivo pareggio in casa per 1-1, con rete di Di Bartolomei su rigore, spiana l’accesso alla finale.

Come l’anno precedente l’altra finalista è il Torino. Questa volta però l’andata si gioca in casa. La  Roma passa in vantaggio ancora con e poi, complice un calo nella ripresa e uno sfortunato autogol di Santarini, regala il pareggio ai granata. Il 17 giugno quindi. allo Stadio Comunale di Torino, crocevia in questa stagione delle sorti  giallorosse, si disputa l’ultimo atto della contesa.

La Roma scende in campo in maglia bianca, la Playground a “V”. Coccarda tricolore dalla parte del  cuore e lupetto di “Gratton” sulla manica destra. La Roma controlla abbastanza agevolmente il gioco ma, come spesso succede, incassa nel suo  momento migliore il gol di Cuttone. L’ago della bilancia ora pende verso il Torino. Il sogno granata  resta in vita sino al 17’ minuto quando l’arbitro Michelotti di Parma concede la massima punizione per un fallo di Zaccarelli su Scarnecchia: “Di Bartolomei con una staffilata potente e precisa, non  ha sprecato la grossa occasione che ha bucato Terraneo” (Cit. L’Unità, 18 giugno 1981).

Finiscono i regolari novanta minuti e si rendono necessari i tempi supplementari e poi ancora la classica lotteria dei calci di rigore. Parte con una gran bordata e la palla gonfia la rete. Poi Tancredi neutralizza il tiro di  Pecci. Nella seconda serie Conti insacca di gran precisione mentre Tancredi intuisce ma non riesce ad impattare la palla sul tiro di Sclosa. Nella serie successiva sia Santarini sia Bertoneri riescono a  realizzare. Siamo quindi sul 3-2 quando Di Bartolomei fallisce il tiro dagli undici metri regalando a Graziani la possibilità di pareggiare.

Ma in porta c’è Tancredi! Parte il tiro e il giallorosso si butta sulla destra riuscendo a deviare il pallone. Ora è “Sua Immensità” Falcao ad avere la palla che può regalare la coccarda tricolore alla Roma. Il “Divino” si avvicina verso la porta, passo deciso e testa alta. Sistema il pallone più volte finché non ritiene che sia nel punto giusto. Poi compie dieci passi indietro…lenti, eleganti. Movenze aristocratiche. La rincorsa, il tiro, la rete che si gonfia. Il popolo giallorosso è in festa. Roma si riversa in strada per tutta la notte. È iniziata la consapevolezza di un  popolo.