LAROMA24.IT (F. BARANELLO) - Quando la Roma è di scena a Torino per incontrare la Juventus si pensa sempre “questa è la volta buona”. Si, perché è una questione statistica, dovrà succedere prima o poi. Invece proprio la statistica condanna questo pensiero: in campionato la Roma è uscita da Torino, sponda Juventus, con l’intera posta in palio solo otto volte. Si, solo otto volte. E non è necessario leggere le statistiche, si sa! E quando, nel giorno di Ognissanti del 1981, Falcao infila la porta di Zoff non sapevamo di dover aspettare il 1995, altri quattordici lunghissimi anni, prima di poter festeggiare di nuovo sotto la Mole.
Alle 14,30 Collina fischia l’inizio delle ostilità e c’è un segnale che questo 23 dicembre 1995 forse “è davvero la volta buona”: pur facendo freddo, Aldair non indossa i guanti. Quei guanti che nella stagione precedente, insieme all’urto involontario del guardalinee, lo resero protagonista di quella scellerata rimessa laterale che favorì Ravanelli. In questo turno prenatalizio i tifosi della Roma accompagnano la squadra con una gran bella scenografia pur essendo in trasferta. Tra centinaia di bandierine gialle e rosse è issato uno stendardo con il simbolo storico accompagnato da tre striscioni che recitano: “AS Roma 1927, il nostro simbolo, la nostra storia”. Rileggerlo oggi, alla luce di quanto accaduto al nostro simbolo negli ultimi anni, fa davvero riflettere.
La partita non trasmette grosse emozioni almeno sino a quando al 45° del primo tempo arriva il primo regalo di “Balbo Natale”: “Di Biagio, da una ventina di metri, scocca un tiro che Peruzzi respinge come può e Balbo, in tutta tranquillità, deposita il pallone in rete” (Cit. L’Unità, 24 dicembre 1995). Nel secondo tempo la Roma contiene senza grossi affanni l’infruttifera replica bianconera. Al 54° la partita sembra volgere verso il solito “clichè”: Lanna, in precedenza ammonito dall’arbitro Collina, viene espulso per un intervento su Vialli. “Ci risiamo“ è il primo pensiero. Invece la Roma continua a resistere e riparte in contropiede. Al 66°, sugli sviluppi di una ripartenza, Cappioli mette al centro per Balbo e il malcapitato Ciro Ferrara, nel tentativo di anticiparlo, insacca alle spalle del proprio portiere. È il 2-0 e tutti a casa!
“Il punto è che i bullacci della Roma strapazzano la Signora con la tranquillità dei forti e l’arroganza dei potenti” scrive Dario Ceccarelli sulle colonne dell’Unità, e prosegue “…Mazzone, spesso accusato di praticare un calcio all’amatriciana, brilla per inventiva e spregiudicatezza: dopo l’espulsione di Lanna, per esempio, fa scalare in difesa Statuto lasciando comunque due punte (Balbo e Fonseca) in attacco. Quanti profeti della panchina, in vantaggio di un gol in casa della Juventus, l’avrebbero fatto?”. Peccato che la Roma sia in silenzio stampa e nessuno dei protagonisti possa rilasciare una dichiarazione, un commento. Ciò che è importante è che finalmente, dopo 14 anni, i tifosi possono fare un ritorno a casa da Torino come poche volte è accaduto. Si perché sino a questo momento è successo solo cinque volte: nel 1936, nel ’43, nel ’57, nel ’67 e la volta precedente nel 1981 con Falcao. Bisognerà attendere il 2001 e poi ancora il 2010 per tornare da Torino con la tranquillità dei forti e l’arroganza dei potenti.