Daniele De Rossi, centrocampista della Roma e della Nazionale, è intervenuto in conferenza stampa direttamente dal ritiro degli azzurri a Coverciano. Queste le parole del giallorosso riguardo la selezione del Commissario Tecnico Antonio Conte:
Come stai? Qual è la tua condizione fisica attuale?
E' ottima, a parte questo infortunio al tendine. Per me è una parte delicata, era da un anno, un anno e mezzo che non sentivo più dolore grazie al fantastico lavoro del mio staff e del fisioterapista della Roma. Il fastidio è riuscito fuori forse per colpa di campi troppo duri e il caldo. E' un'infiammazione, quindi non passa se non ti fermi e riposi oppure se non fai passare un po' di tempo, non è grave come state raccontando voi. Mi sento bene come non mi sentivo da tanto tempo
Come sta lo spogliatoio?
Conte punta tanto a motivare il gruppo. Ci puntano tanti allenatori ma lui ci riesce veramente, riuscendo a toccare le corde di ogni giocatore. Siamo evidentemente non i favoriti però abbiamo l'orgoglio storico degli italiani, siamo organizzati e stiamo lavorando duramente. E' giusto essere consapevoli che non siamo sicuramente i favoriti ma che possiamo battere ogni squadra contro cui giocheremo. Nella Roma ho vissuto situazioni simili, con una rosa che non era stata costruita per vincere, non era una schiacciasassi, ma ce la giocavamo con chiunque. Dobbiamo creare questa consapevolezza
Come hai vissuto tutto quello che è successo tra Totti e Spalletti?
E' sempre spiacevole quando ci sono delle tensioni all'interno dello spogliatoio, soprattutto quando ci sta uno degli allenatori più forti della storia della Roma e il giocatore più forte della storia della Roma. Non è mai stato utile parlare questa storia, chi ne parlava non dava un aiuto ma dava scompiglio all'interno e fuori. Per questo motivo non ne ho mai parlato e non lo farò oggi. E' molto poco interessante oggi parlarne, sia per me sia per voi.
Che differenza c'è stata per te rispetto al passato?
Che ero sicuro fino al giorno prima, anche fallendo un'amichevole a ridosso delle convocazioni sapevo di finire nei 23. Così è stato nel 2010 e nel 2012. Questo allenatore invece conta molto sulla condizione atletica e per gli infortuni che ho patito questa stagione ero un punto di domanda per l'allenatore. Ho dovuto fare un tipo di lavoro diverso per approcciarmi a questo appuntamento. Gli altri anni partivi preparandoti per la competizione, quest'anno invece per me era decisiva anche la partitella in allenamento per dimostrare la mia condizione
Per questo motivo, non hai mai pensato a una data di ritiro dalla Nazionale? Pensi che l'Italia possa vincere l'Europeo?
Non mi pongo problemi di scadenza. Il mio obiettivo era raggiungere la convocazione ma non è l'obiettivo principale. Senza spocchia: per me è una cosa normale essere convocato tra i 23 dell'Italia. Era un primo passo essere convocati, ora voglio giocare questo Europeo e vincerlo. Non c'è una scadenza per la Nazionale, la deciderà il prossimo allenatore che deciderà chi può e non può giocare. C'è chi annuncia il ritiro dalla nazionale ma è una furbata. Io se sarò in Nazionale ancora il prossimo anno lo deciderà il prossimo Ct che non so ancora chi sarà. Non mi vergognerei se non mi dovesse più convocare, io lascerò ogni porta aperta se un giorno ci sarà, che ne so, Italia-Far Oer e non si arriverà a 23 io ci sarò. Non si dà l'addio alla nazionale a meno che non si abbiano problemi fisici gravi.
Sulle possibilità di vittoria ripeto quanto detto prima: l'Italia dovrà superare quelle 7 partite, 7 ostacoli che avrà di fronte
A qualcuno manca il ritmo partita?
Qualunque cosa dica adesso potrei essere sbugiardato, come si dice a Roma, nelle prossime partite. C'è gente più fresca e gente meno allenata come gente meno abituata a fare partite di alto livello. Il lavoro che facciamo qui comunque è durissimo, forse il più duro che abbia mai fatto in carriera con tutti gli allenatori che ho avuto. La Juventus di Conte oltre ad avere una grande forza tecnica aveva anche una forza fisica superiore alle altre squadre. Spero che sarà un fattore che sfrutteremo contro le altre squadre, anche se ci saranno solo 7 partite
Differenze tattiche tra Spalletti e Conte? Hai parlato di infortuni: ti sei allenato in vista degli Europei?
E' un vantaggio assoluto avere un allenatore che cura tanto il lato tecnico con i video, così da sapere sempre dove hai i tuoi compagni in campo. Poi ci sono i giocatori in grado di percepire dove stanno i compagni naturalmente, ma se non vengono assistiti da una buona squadra non vanno lontano. La mia posizione? qualcosina può cambiare, un allenatore ti può chiedere di stare più alto o basso ma l'impostazione molto attenta alla tattica è qualcosa che trovo sia qui sia a Roma. A me fa stare bene ma come tutti i giocatori.
L'infortunio? Non c'entra il tendine. Durante la stagione ho avuto problemi al polpaccio, al flessore, alla caviglia... però non mi sono mai allenato in prospettiva dell'Europeo. Un paio di questi infortuni, anzi, me li sono fatti per rientrare prima con la Roma e non per la Nazionale, come per la sfida di Champions contro il Real Madrid. Se avessi pensato solo all'Europeo sarei stato al caldo del mio palchetto a vedere i compagni. Invece ho sempre forzato il mio rientro perché volevo dare una mano ai miei compagni, perché me lo ha chiesto l'allenatore e perché mi piace giocare. Inoltre si era riaperta la possibilità di ottenere il secondo posto quindi gli obiettivi erano diventati due a maggio: finire bene con la Roma e ottenere la convocazione in Nazionale
Consiglieresti di portare più giovani nella Roma?
Giocatori giallorossi. Se c'è una cosa che non devo fare è consigliare alla società di investire sui giovani perché pochi giorni fa, come abbiamo visto, hanno raggiunto la finale dello scudetto Primavera. Non è un obiettivo principale della società ma ti fa capire quanto investi in un settore, e parlo anche di Allievi, Giovanissimi che insieme alla Primavera arrivano sempre in fondo nelle competizioni che disputano. Il settore giovanile è importante perché può darti dei giocatori come sono stato io o Alessandro Florenzi. Può darti una mano a rendere più pronto un giocatore e magari un introito importante. Credo che la Roma ci punti, e che lo faccia meglio di chiunque altro. Ah, non ho parlato dell'allenatore della Roma (Alberto, padre di Daniele De Rossi, ndr) perché non parliamo mai l'uno dell'altro pubblicamente. A Roma noi De Rossi non siamo molto sponsorizzati ma i risultati sono quelli.
Oggi è il 2 giugno.
Noi non siamo qui a salvare la Patria però per quanto mi riguarda ho sempre dato grande rilevanza a questa maglietta, per un'appartenenza a questa maglia e a quella della Roma, sentendomi incaricato di qualcosa di importante. Ritrovare l'orgoglio nazionale con il calcio è più facile, visto che siamo sfiduciati da alcuni nostri connazionali. Nonostante non sia facile, bisognerebbe unirsi. Il calcio ci porta a tifare tutti per una stessa squadra e dovremmo fare anche per altre cose
La 10 a Motta: l'ha scelta lui? Anche te avevi avuto la 10 in passato: hai pensato di poterla riavere?
Guarda i numeri di maglia sono importanti quando sei un po' più giovane. Cose frivole e scaramanzie che ti sembrano importanti. Ce le ho avute anche io. Quando ho preso il 10 l'ho preso senza averlo chiesto ma era diventato un caso geopolitica per quello che vuol dire, a Roma, giocare con il 10. Penso che Thiago non l'abbia chiesta ma l'abbia accettata perché è un ragazzo eccezionale che non crea mai problemi. La gente che si diverte a paragonarlo con altri grandi 10 del passato dovrebbe venire a palleggiare con lui e vedere come tocca il pallone, sciacquandosi la bocca prima di parlare di un giocatore del genere che ha vinto tutto con le squadre di club. Tecnicamente Thiago Motta non è inferiore a nessuno rispetto a grandi 10 del passato. E' un giocatore differente rispetto a Baggio, Totti e Del Piero, ma tecnicamente non è inferiore se la vogliamo dire tutta
Sarebbe servito Pirlo a questa Nazionale?
Era un giocatore che poteva risolverti la partita. L'allenatore ha fatto una scelta e lui ha deciso di andare a vivere nel posto più bello dove andare a vivere. Mi manca, mi manca per la sua presenza qui. Lui ha fatto una scelta andando a giocare lì in America. Però penso che la pensi come me: non è necessario aggrapparsi a un ruolo
Andrai negli Usa pure te?
Non lo so, è un discorso che non bisogna fare oggi. Mi piacerebbe un giorno fare questo tipo di esperienza. Se devo vedermi lontano da Roma non mi vedo al Milan, all'Inter o alla Juve ma a un calcio emozionalmente lontano da Roma. Un distacco totale con la Roma, senza competere con la squadra del mio cuore
In quale modulo De Rossi può dare il meglio?
In allenamento siamo tutti forti senza avversari. Devi vedere come ti metti in campo con gli avversari. Possiamo parlare di tante cose ma potremmo essere smentiti già alla prima partita. Questi moduli, dall'alto della mia età, li ho giocati un po' tutti. A Roma abbiamo un modulo differente e talvolta li cambiamo durante la partita