L'allenatore dell'Inter Luciano Spalletti ha parlato al termine della vittoria per 3-1 ai danni della Roma. Queste le sue parole:
SPALLETTI A PREMIUM SPORT
Una partita vinta ma che l’ha fatta arrabbiare…
Sono andato dietro a quello che faceva la squadra, a volte ci è mancato il coraggio. In questi campi o dimostri di avere un’idea o vieni schiacciato, non è successo questo nel primo tempo ma la Roma è stata più brava di noi.
Una questione di singoli o serve prendere coscienza?
Abbiamo iniziato a fare ragionamenti diversi, bisogna prendere confidenza con questo modo di fare. Le partite non ci hanno aiutato, con la Fiorentina è stata ugualmente pericolosa, c’era Pioli che a Milano ha lasciato un buon segno. Dopo c’è stata la Roma, un fardello da affrontare ma serviva anche un briciolo di fortuna, noi l’abbiamo avuta.
La Roma avrebbe meritato di più?
La Roma ha fatto una buona partita, è stata sfortunata sui 3 pali, tutti interni poi. Spesso ai nostri calciatori si dice che la fortuna va dalla parte di chi ha coraggio di fare le cose. Noi, nonostante abbiamo perso palloni sanguinosi, abbiamo martellato. L’idea di andare a fare quel calcio lì c’è stata sempre, questo fa girare a tuo favore gli episodi. La squadra non ha mai smesso di attaccare, nemmeno sul 2-1. Nonostante la fortuna, abbiamo creato occasioni da gol nette. Siamo stati premiati e la squadra ha creduto in quello che fa, magari ha sbagliato troppo ma ha cercato di portare a fondo il suo compito.
La partita di Borja Valero?
Se palleggi di più si riesce a chiuderli nella loro metà campo, Borja Valero nelle vie di mezzo ha scelte eccezionali. Si giocava all’Olimpico, contro una squadra che ha un motore e una scocca forte, come la fisicità e il carattere di molti dei loro giocatori che sanno leggere le situazioni individuali e hanno forza fisica.
Un retroscena: in studio parlavamo e dicevamo che con un attaccante in più l’Inter sarebbe da scudetto. Ausilio invece ha detto che un attaccante può arrivare se ne partirà un altro. Che ne pensa?
Sono d’accordo, si punta alla finale di Champions, anche se non ci si gioca… Facciamo discorsi sensati, vogliamo più bene al calcio. L’Inter ha fatto bene ma bisogna lavorare, la Roma magari ha scontato cosa aveva guadagnato domenica ma ha fatto bene. Facciamo discorsi sensati.
Si aspettava quest’accoglienza dai tifosi romanisti? Ha abbracciato Totti?
Non l’ho incontrato, se l’avessi fatto gli avrei dato tutta la mia amicizia in un attimo. Chi mi ha fischiato mi incolpa di averlo fatto smettere, ma ora non ci sono più, potevano farlo continuare… Dai tottiani molti fischi, dai tifosi della Roma molti complimenti e molti abbracci.
Una vittoria che è un segnale importante per crescere.
Sicuramente, abbiamo battuto una grande squadra in trasferta, vuol dire che siamo in grado di competere con tutti.
Non avete sbandato nonostante i pali e il mancato rigore per la Roma.
Non abbiamo mollato mai ed è una caratteristica di una squadra forte, siamo stati bravi a restare in partita e siamo stati premiati alla fine.
Sembrate una squadra già pronta.
Queste vittorie danno consapevolezza ma siamo all’inizio, abbiamo giocatori forti ma ci serve continuità.
SPALLETTI A SKY SPORT
Nel secondo tempo siete rimasti molto solidi…
E’ una qualità dei calciatori, con quella ricerca iniziata dal momento in cui ci siamo conosciuti e lo hanno fatto pur sbagliando anche oggi. Nel primo tempo non siamo riusciti, nel secondo di più ma l’idea di fare quel calcio lì è stata portata avanti per tutta la gara.
Cos’ha di speciale Icardi?
Lui e Dzeko sono i più forti del campionato. Hanno qualità di smarcarsi in area e Dzeko è anche più tecnico nel palleggio e nel crearsi lo spazio, Icardi è più cattivo nell’attaccare lo spazio. Ha questa determinazione di individuare la preda e di strozzarla. Gli basta poco in area di rigore, non deve accontentarsi perché anche lui oggi è stato molto rilassato, bisogna essere in tensione per la prossima.
Di Francesco ha detto che è stato assurdo dare angolo e non rigore…
Secondo me non è rigore, lui va per la palla ma non provoca una botta a Perotti creandogli difficoltà enormi. Si può discutere sull’episodio ma non è rigore. La Roma è stata sfortunata ugualmente, non gl ha girato bene su quei tre pali nel momento in cui non tenevamo in mano il gioco. Abbiamo costruito male e loro hanno avuto possibilità con tiri da fuori. I tre pali interni dicono che siamo stati fortunati ma la squadra ha creato 3-4 occasioni nitide, come la Roma. Fondamentale per i giocatori è che sono stati premiati per aver continuato a fare quello che dovevamo.
Hai visto qualche errore?
Quando costruisci con una punta sola devi farla avvicinare e scaricare sull’altro centrale ma nel farlo siamo stati lenti nel far viaggiare la palla e se la palla non viaggia trovi tutte le squadre ordinate nella fase difensiva. La nostra costruzione è stata lenta e loro sono stati avvantaggiati. Si è visto subito poi il cambiamento.
Vecino non è sottovalutato?
Speravamo fosse questo e fortunatamente ho avuto conferme. Essendo di Firenze ho sempre guardato la Fiorentina con affetto, Vecino sa fare tutto e ha margini cdi crescita eccezionali, muove bene la palla a due tocchi e arriva a ridosso dei centrali. Può farlo giocare mediano o mezz’ala. Ha una completezza di comportamento che può farci una mano importante. E’ un ragazzo per bene che venendo a giocare nell’Inter ha bisogno di quei momenti che lo fanno essere convinto di essere un gran calciatore.
Meglio avere un attaccante che si sacrifica o uno come Icardi?
Si può passare da entrambe le strade, poi la squadra deve avere determinate notizie perché serve quel comportamento che non ha la punta davanti. Dzeko sa farle tutte e due così come Mertens, a Icardi di venire incontro a palleggiare gliene frega meno ma deve capire che venendo a farlo può rompere la linea difensiva. Avere quello cattivo nei sedici metri è un gran vantaggio. Appena vede palla ci mette un attimo a fare sintesi e vedere dove non è il portiere.
SPALLETTI A RAI SPORT
Il ritorno a Roma
“Son venuto a giocare contro avversari che ho a cuore, calciatori che mi hanno dato tantissimo. Da Dzeko oggi ho ricevuto un regalo, dal momento che ha fatto un pensiero a tutti i compagni per aver vinto la classifica cannonieri e oggi l’ha dato a me. Una volta mi capitò di giocare contro mio fratello, e mio padre, che ci guardava, ci disse che dovevamo vincere uno contro l’altro. Il calcio è così. Nel primo tempo abbiamo costruito male perdendo palloni anche troppo banali. Loro son saliti di convinzione e, se ci avessero fatto il 2-0, non c’era nulla da dire.
Sulla prestazione dell'Inter
"Abbiamo però martellato sulla nostra idea di gioco: nel primo tempo siamo riusciti meno, con la palla che moriva nei piedi dei centrocampisti senza sfruttare gli uomini sulla trequarti, mentre nella ripresa abbiamo fatto tutto più velocemente. Abbiamo continuato a martellare, sviluppando alcune situazioni in cui potevamo segnarne altri, così come la Roma".
L'episodio del rigore su Perotti
"Su Perotti, per me, non è rigore: Skriniar va per intercettare la palla e lo tocca sul fianco, ma non sul piede. Sono due squadre in divenire, bisognose di lavoro, visto che anche noi abbiamo intrapreso un percorso nuovo, che i giocatori mi dicono essere molto diverso rispetto al passato, nel tentativo di giocare sempre palla a terra costruendo dal basso e uscendo dalla pressione avversaria".
L'accoglienza
"I fischi? Forse è giusto così, per quelli che amano Totti, e qui sono molti. I fischi li ho sentiti e me li prendo, e sono quelli dei tottiani. I tifosi della Roma, invece, mi hanno scritto molti messaggi. Mi avrebbe fatto piacere salutare Francesco, ma non l’ho incontrato neanche al bar, e non devo suonargli il campanello. Vi chiedo: si dice che io abbia fatto smettere Totti ma, se Totti era ancora in grado di giocare, perché non lo avete convinto a continuare? Sul mercato dico che ho già una squadra forte e ve lo faremo vedere”.