DZEKO: "Non penso al ritiro. Schick e Under raggiungeranno il top, un peccato non aver giocato prima con Totti"

22/11/2018 alle 23:23.
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La Roma, ed Edin , sbarcano su Reddit. Per la prima volta, infatti, un calciatore giallorosso risponde alle domande di utenti e fan di tutto il mondo sul noto web forum statunitense, dedicato alle social news. Queste le parole del centravanti bosniaco:

Ciao Edin, chi è il giocatore che traina il gruppo e tiene il morale alto?
"Il più grande clown è , Lui parla, parla e non si ferma un attimo"

Il difensore più forte che hai affrontato?
"Non saprei rispondere, con alcuni di loro devo ancora giocarci contro"

Come stai aiutando i giovani calciatori che sono arrivati a Roma?
"Provo sempre ad aiutare i più giovani, in allenamento come in partita, con critiche costruttive ma anche con belle parole. Una volta ero giovane anch'io, e so quanto è importante per i giocatori più anziani essere vicino ai giovani"

Hey Eden, dovrei restare con te nella lega fantasy della ?
“Prima di tutto … è EDIN! In secondo luogo, come allenatore fantasy dovresti saperlo, ma io sono il capocannoniere adesso. Quindi, chi altro preferiresti scegliere?”

Qual è il modo più memorabile con cui hai usato la tua fama a tuo vantaggio personale (vergognosamente o spudoratamente)?
"Bene, lasciami dire che mi vergogno sempre, ma a volte quando c'è una grande coda in un ristorante o in un club, uso la mia fama per arrivare davanti a loro, anche se poi mi vergogno"

Il tuo gol preferito?
"Forse quello contro il Chelsea è il più bello, ma il mio preferito è quello all'esordio con la Bosnia contro la Turchia. Fu un gol bellissimo, al volo all'angolino alto. Era già un sogno giocare con la mia Nazionale, figuriamoci segnare un gol così"

Guardi il calcio?
"Sono pazzo di calcio. Guardo tutti i campionati principali. A volte mi chiedono come faccia a conoscere tutti i calciatori, ma è così, so tutto sul calcio"

Qual è la maglia migliore che hai mai scambiato dopo una partita?
"Quella di Schevchenko contro il Milan, All'epoca giocavo col Wolfsburg, e lui era il mio idolo da bambino"

Preferisci Fifa, Pes o Football Manager?
"Ho giocato a Pes per 10 anni, ma ora non lo uso più. Oggi come oggi gioco una o due volte l'anno, e a Fifa"

Quali sono i momenti più importanti in ciascuno dei tuoi club precedenti?
"Vincere il campionato con il Wolfsburg. Con il City il momento più bello è stato vincere la Premier all'ultimo contro il QPR. Quello con la Roma ancora deve venire... anche se la vittoria col puo' valere"

Qual è il tuo gol preferito segnato da altri?
“Forse Zidane in finale di contro il Bayer Leverkusen, un gol speciale”.

Sulla Libertadores e sulle notizie che escono col tuo nome…
“Sicuramente guarderò la finale. Sulle notizie ci si abitua e a volte interessano ed altre no. Dipende da chi le scrive, ma dopo un po’ ci si abitua e si ignorano”.

Bundes, Premier o Serie A: in quale dei tre tornei hai dovuto faticare di più per segnare?
"Probabilmente la Premier League, ma solo perché non sempre ero titolare, quindi ho dovuto farcela ogni volta che ne ho avuto la possibilità. I campionati sono tutti diversi, devi giocare diversamente in ognuno di loro per trovare il modo di segnare"

La tua opinione sul Var e sulla tecnologia?
"Credo sia una buona cosa, ma va migliorata. A volte noi giocatori non sappiamo quando l'arbitro al Var puo' interrompere la partita  o rivedere qualcosa, quindi può ancora essere migliorato"

Chi è stato il tuo più grande maestro nel calcio? Chi ti ha aiutato a diventare un buon attaccante?
"Semplice, mio padre. Devo tutto alla mia famiglia: mio padre, mia madre e mia sorella"

Qual è stata la lingua più semplice da dover imparare?
"L'inglese è stato il più veloce, ma già lo sapevo abbastanza bene anche a scuola. Ovunque io sia stato ho cercato di imparare la lingua il più rapidamente possibile, sia per mostrare rispetto alle persone che erano lì, sia per rendere la mia vita il più semplice possibile"

Molti giocatori danno il massimo dopo i 30 anni, come te. Per quanti anni ancora ti vedi al top?
"Mi sento ancora molto bene, quindi spero che continui il più a lungo possibile, ora lavoro duro, sia prima che dopo l'allenamento, per rimanere al top della condizione e per evitare infortuni il più possibile".

Qual è la cosa più importante imparata da ?
“Oltre alle cose di campo, lo slang romano (ride, ndr)”

Il ketchup nel frigorifero o nella credenza?
“Nessuna discussione, nel frigorifero”.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato in Bosnia e come li hai superati?
“Penso che la cosa più importante è che, essendo cresciuto durante la guerra, non avevamo strutture, quindi dovevamo fare il meglio con ciò che avevamo e non preoccuparti delle cose che non avevi. Ho sfruttato tutto questo al massimo ed ho lavorato sempre duro, questo mi ha aiutato in tutta la mia carriera”.

Ti preoccupi della vita dopo il ritiro?
“Non sto pensando al ritiro, ho ancora qualche anno buono davanti a me. Il calcio può essere affascinante ma dietro ci sono un sacco di cose per noi calciatori che non sono facili. So che le persone pensano spesso ai soldi, ma tutti abbiamo iniziato perché ci piaceva il calcio e volevamo diventare bravi, c’è una grande pressione ogni giorno per raggiungere tutto questo”.

Di tutti i grandi attaccanti con cui ha giocato chi ha avuto l’impatto più positivo su di te. Ti rivedi in qualche giovane attaccante?
“Nella mia carriera sono stato fortunato a giocare al fianco di grandi attaccanti. Al City eravamo 4 grandi attaccanti, Aguero, Jovetic, Tevez, Balotelli, Negredo… Poi sono arrivato alla Roma, dove c’era che però giocava più da numero 10 e ho sempre detto che è stato un peccato non aver giocato insieme prima nella sua carriera. Perché so che avrei fatto davvero tanti gol grazie alla sua visione e abilità. Ma ho giocato anche due anni con
, è stato un grande partner per la sua velocità e abilità. Ora ci sono Under e Schick, che sono sicuro continueranno a migliorare e arriveranno al top. Poi come avete detto voi, al Wolfsburg c’erano Grafite e Mandzukic, abbiamo lavorato bene insieme. Sono stato molto fortunato con tanti grandi bomber, ognuno aveva la propria forza e ho imparato molto da loro”.

 

 

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